Cronaca
Martedì 21 Febbraio 2017
Sagra di San Bello, a Berbenno chiusa un’edizione da tutto esaurito
Sabato sera trecento persone hanno salutato l’ultima serata della festa partita a inizio febbraio. Grande soddisfazione degli organizzatori per i numeri.
Conclusione e torta serale per trecento persone, la lotteria, il balletto delle ragazze. Con un’ultima adunata di ospiti e commensali si è chiusa sabato sera a Berbenno nella frazione di Monastero la ventiduesima edizione della Sagra di San Bello.
L’evento di valore tradizionale e religioso si è svolto su tre fine settimana da inizio febbraio a sabato scorso. Nella tensostruttura riscaldata allestita a Monastero, grazie all’organizzazione della Pro loco Berbenno e con l’aiuto dei cittadini di Monastero e Maroggia sono affluite ininterrottamente in tutte le serate e a pranzo nei giorni festivi centinaia di persone. Il “clou” della lunga sagra è stato domenica 12 febbraio con la giornata in cui ricorre la morte del patrono locale, San Benigno detto il Bello. Viene celebrata la santa messa solenne, la popolazione sfila in processione per le vie del paese con l’urna e le reliquie di San Benigno. «Si tratta - spiegano a Berbenno - di una festa di origine medioevale istituita per festeggiare San Benigno De’ Medici soprannominato San Bello, fondatore del monastero che dà il nome alla frazione. La celebrazione religiosa e la processione caratterizzano la manifestazione che prosegue, con concerti bandistici e un grande banchetto a base di polli». Dopo due fine settimana “lunghi”, si iniziava il venerdì e si chiudeva la domenica, in questo week end la sagra si è conclusa di sabato. A mezza serata l’offerta della torta a tutti i commensali e l’arrivederci al prossimo anno.
Tra i tavoli, a giostrare nei panni di camerieri, staff, cuochi e baristi un centinaio di volontari, la “grande risorsa” su cui fa leva Berbenno per le sue sagre che richiamano in estate e in inverno vere folle di visitatori. «Ai volontari e a tutti quelli che hanno partecipato - dice il presidente della Pro loco Franco Mufatti - va il mio grazie, senza dimenticare nessuno, i ragazzi che stanno alla cassa, quelli che preparano i balletti e le coreografie. Questo evento si inizia a preparare in ottobre, si arriva a Monastero e si vede che tutto funziona, ma non è casuale, dietro a questa organizzazione c’è tanto lavoro. E dobbiamo sottolineare come tanti ragazzi, tanti giovani siano vicini alla Pro loco e alle sue iniziative. Il loro entusiasmo ci dà forza, sono davvero una risorsa per la comunità locale. Ringraziamo anche tutti gli sponsor storici e i marchi che sono vicini alla manifestazione».
Sui numeri c’è stato un costante tutto esaurito. «La nostra - precisano gli organizzatori - è una sagra particolare ed è la prima nel calendario del comprensorio. Anche per questo, non abbiamo concorrenti, a parte forse le serate in cui si trasmette il Festival di Sanremo. La festa chiude i mesi più freddi e richiama gente anche da zone abbastanza lontane. Ma l’ospitalità e i risvolti gastronomici non devono fare dimenticare la forte vocazione religiosa che ispira l’evento, la commemorazione di San Benigno, il santo che ha scelto di professare proprio qui a Berbenno».
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