Ora che la cassa integrazione straordinaria è stata finanziata e i 130 dipendenti di Rsi sono in salvo (almeno fino a maggio dell’anno prossimo) c’è da affrontare la questione più importante: che ne sarà di Rsi, la storica industria che fa e ripara treni? Ci sono i margini per un rilancio produttivo?
A spingere per una rinascita industriale sono i sindacati, che sono riusciti a ottenere un’audizione alla Commissione attività produttive della Regione per sottoporre al consiglio regionale il caso Rsi. L’incontro si svolgerà giovedì 27. Si tratta di una tappa decisiva che servirà a fare chiarezza sulla disponibilità della pubblica amministrazione a trasformare una fabbrica da troppo tempo fantasma in un polo logistico per la manutenzione dei treni.
«Il governatore Maroni aveva promesso di sostenere la rinascita di questa azienda – spiega Enrico Civillini della Fim Cisl – e adesso è il momento di dare concretezza a quelle parole. L’azienda è in procedura fallimentare e la vecchia proprietà ha lasciato il campo. Si apre quindi la possibilità di concretizzare il piano di fare di Rsi il centro lombardo della revisione e manutenzione dei treni in circolazione in Lombardia».
Un progetto che era già stato lanciato un paio di anni fa e apprezzato da Trenord, la società a partecipazione pubblica che gestisce i treni, ma che non era mai decollato perché la proprietà di Rsi aveva posto mille vincoli all’applicazione. «Questo progetto va rimesso sul campo – dice Civillini – perché sappiamo che la Regione potrebbe risparmiare parecchio attivando un centro di manutenzione», dal momento che oggi i convogli malandati vengono sistemati in Svizzera o avvalendosi della manutenzione di società private che si fanno pagare a caro prezzo pur non avendo una specifica competenza per quanto riguarda la riparazione dei treni. Al contrario i dipendenti di Rsi da sempre lavorano per conto di Trenitalia e si occupano della manutenzione.
«Non sfruttare questa occasione significherebbe mandare in fumo decenni di competenze e un’approfondita esperienza nel settore». Inoltre l’area di Costa Masnaga si trova al centro della Regione e a poca distanza da Milano. In più lo stabilimento è uno dei pochi ad avere un collegamento diretto con la ferrovia, che consentirebbe di ridurre al minimo gli interventi necessari per la riqualificazione della struttura industriale (che era stata ristrutturata pochi anni fa). Per quanto riguarda gli interessamenti di imprenditori, sembrerebbe che alcuni gruppi stranieri abbiano avanzato una proposta, ma non c’è alcuna certezza a tal proposito.
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