«Rivolevo il mio anello
non me l’ha restituito»
Denuncia il negoziante
È stata sporta querela per appropriazione indebita
Per il pm materia civilistica, ora deciderà il giudice
Il giudice si è riservato di decidere, ci vorrà almeno qualche giorno prima di sapere se ci sarà un processo o se, invece, la questione dovrà essere risolta in ambito civilistico.
Un uomo di 59 anni residente in Svizzera è stato accusato da una donna di Torino di appropriazione indebita, per non averle restituito l’anello in oro bianco che gli aveva affidato per la vendita nel negozio di acquisto e vendita di preziosi che all’epoca dei fatti gestiva a Colico.
La vicenda è approdata ieri mattina davanti al giudice dell’udienza preliminare Massimiliano Mercaldo, al quale il pubblico ministero Cinzia Citterio ha chiesto l’archiviazione, ravvisando che la materia sia di natura civilistica e non penale. Istanza a cui si è opposto l’avvocato Gianluca Tenchio in rappresentanza della querelante.
Il denunciato, di cui la parte lesa chiede dunque il rinvio a giudizio, è assistito dall’avvocato Sonia Bova.
I fatti risalgono all'11 novembre dello scorso anno, quando la donna si era recata nel negozio gestito dallo svizzero dandogli mandato per la vendita del prezioso monile.Un affare che non sarebbe andato in porto tanto che la proprietaria dell’anello, nelle settimane successive si sarebbe presentata più volte a Colico chiedendo la restituzione del prezioso, ma secondo il suo racconto il titolare avrebbe temporeggiato, senza ridarle mai il gioiello. La querelle è quindi sfociata in una denuncia per appropriazione indebita, presentata alla Guardia di Finanza. Il valore del monile si aggirerebbe attorno ai tremila euro.
Nella scorsa udienza il pubblico ministero Citterio aveva chiesto l’archiviazione del procedimento, ritenendo l’oggetto del contendere una mera questione civilistica. Una proposta alla quale si era opposto il legale di parte lesa.
Ieri il gup si è riservato di decidere.n A. Cri.
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