Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 26 Agosto 2013
Ripresa debole, imprese rimaste
senza certezze e prospettive
Da oggi prima ondata di apertura delle aziende
Le prospettive locali sono ancora molto negative
Forse in fondo al tunnel dell crisi congiunturale si intravede la luce della ripresa. Ma nessuno sa quanta strada manca per uscire e quanto tempo occorrerà per percorrere il tratto al buio che resta ancora da affrontare.
Gli industriali
Da oggi si riparte, la maggior parte delle imprese riaprono. Quasi tutte le aziende sono di nuovo al lavoro, ma parlare di ripresa può sembrare fuorviante. Si riparte, insomma, ed è già qualcosa. Secondo Confindustria Sondrio, guidata dalla neopresidente Cristina Galbusera, alcuni segnali macroeconomici lasciano intravedere qualche piccolo segnale di ottimismo.
«Gli indici relativi alle prospettive delle grandi industrie a livello europeo fanno segnare dei miglioramenti – osserva dalla sede di Sondrio il direttore Adolfo Ottonello -. Si prospetta una piccola crescita nei prossimi mesi e questa dinamica interessa anche l’Italia».
Nell’immediato, però, non si osservano ancora dei cambiamenti. «Come è noto, la produzione è ancora sui livelli minimi degli ultimi cinque anni e gli organici delle aziende riflettono questa situazione di difficoltà. La speranza è chiara: serve stabilità a livello politico-istituzionale per agganciare questa timida ripresa. Alcuni segnali dal governo sono arrivati, anche se non con un’adeguata determinazione, ma con un’eccessiva lentezza. Ora bisogna continuare».
Alcuni provvedimenti, secondo Ottonello, hanno una notevole importanza. «Basti pensare al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, si parla di quasi cento miliardi. E naturalmente c’è la necessità di ridurre le tasse e oneri fiscali sul lavoro». Per comprendere le prospettive delle aziende valtellinesi, invece, saranno necessarie alcune settimane.
La crisi degli artigiani
Le priorità definite dalle piccole imprese artigiane sono simili a quelle dei titolari delle grandi imprese: bisogna rilanciare la domanda interna, garantire stabilità al governo e combattere in maniera seria i furbi di ogni tipo e livello. «Dobbiamo fare in modo che il nostro territorio diventi allettante, per raggiungere questo obiettivo occorre la buona volontà di tutti, la consapevolezza di dovere salvare il salvabile – sottolinea il presidente provinciale Gionni Gritti -. Regioni limitrofe alla nostra provincia – mi riferisco ai Grigioni, al Ticino e all’Alto Adige – si stanno dando da fare per attrarre le imprese a investire da loro. È necessario offrire delle certezze a coloro che creano lavoro. Oltreconfine si opera per raggiungere questo traguardo. Non credo proprio che si possa fare cadere un esecutivo, con il Paese in queste condizioni».
Il lamento del commercio
Dall’enoteca di via Dolzino a Chiavenna, il presidente provinciale di Confcommercio Sondrio Marino Del Curto ha un osservatorio privilegiato sul mondo dei negozi e sul turismo. «Anche nel nostro settore, come avviene nel manifatturiero, coloro che lavorano con gli stranieri sono in una condizione migliore rispetto ad altri colleghi – spiega -. La capacità di spesa dei turisti provenienti dall’Europa centrale è molto più significativa». In particolare Del Curto si riferisce «agli svizzeri, ma anche ai tedeschi. Nella seconda metà di agosto c’è stato un sensibile flusso di clienti provenienti da questi Paesi. I problemi, purtroppo, ricominciano con una maggiore intensità al termine di questo periodo di vacanza. Al momento non abbiamo ancora dati definitivi sulla stagione, ma sicuramente si è confermata, in generale, la nota situazione di crisi degli ultimi anni».
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