Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 12 Febbraio 2014
Riorganizzazione sanitaria locale
La sfida delle nuove emergenze
La popolazione che invecchia mette in primo piano gli interventi socio-sanitari e assistenziali
Molteni: «Assurdo lasciare strutture inutilizzate: usiamole per post acuti e patologie croniche»
Un modello sanitario da rivedere e calibrare sulla base dei nuovi bisogni emergenti. Primi tra tutti quelli legati all’invecchiamento della popolazione.
È Alcide Molteni, sindaco del capoluogo e presidente della conferenza dei sindaci, a ritenere che la nuova sfida per la sanità locale sia legata alla capacità di riorganizzare strutture e servizi per offrire risposte adeguate - e al passo con i tempi che evolvono- sul territorio. Possibilmente attraverso un confronto serio con gli enti locali.
«Una popolazione più anziana significa che gli interventi richiesti in materia socio-sanitaria e assistenziale sono per lo più legati alle malattie croniche - sottolinea il sindaco di Sondrio -. Che a sua volta significa che la parte sanitaria è tutto fuorché marginale e che serve un sistema territoriale capace di far fronte a queste problematiche». E invece, allo stato attuale, ciò che emerge è la frammentazione.
Non solo. Molteni ragiona anche da un punto di vista economico, di investimenti. «La riduzione degli acuti e la trasformazione di molti interventi in ambulatoriali piuttosto che in day hospital si traduce in risparmio di risorse da parte del sistema ospedaliero che - suggerisce Molteni - dovrebbero però essere indirizzate nell’ambito della cronicità. Bisogna evitare di pensare di mettere tutto a carico degli enti locali solo perché un certo tipo di assistenza non interessa direttamente gli ospedali: l’Alzheimer non è un problema sociale».
Tutte riflessioni che portano ad un ripensamento nell’organizzazione delle strutture già esistenti sul territorio. «Ci sono ospedali che possono essere destinati a funzioni post acuto e cronicità - dice Molteni - senza dover costruire nuove strutture». Un ragionamento che chiama direttamente in causa, tra gli altri presidi, quello di Morbegno che potrebbe trovare proprio in questo ambito il suo rilancio.
Mentre per quanto riguarda il trattamento degli acuti lo sguardo è rivolto sull’ospedale di Sondrio dove sono appena stati fatti i lavori per le nuove sale operatorie.
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