Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 18 Settembre 2013
Riordino delle Province
Milano chiede autonomia
Approvata a maggioranza in consiglio regionale la mozione di Lega Nord e Pdl
che chiede che ogni territorio possa valutare la propria organizzazione
Il sottosegretario Parolo insiste: «L’ente intermedio deve essere di primo livello»
Parola d’ordine autonomia, decisionale e organizzativa perché le Province non sono uguali dappertutto, perché ciascuna regione ha peculiarità e specificità da salvaguardare. Con una premessa importante: la salvaguardia dell’elezione diretta degli organi di governo. Qualunque essi siano.
È questo il senso della mozione approvata dal consiglio regionale lombardo (contrari Pd e Patto civico, astenuto il Movimento 5 stelle) sul riordino istituzionale. Il documento impegna giunta e presidente del consiglio regionale a battersi, insieme ad altre regioni, perché venga riconosciuta alle Regioni stesse la possibilità di «individuare, secondo le proprie specificità, il modello organizzativo e le funzioni aggiuntive del livello intermedio» e perché «venga mantenuta l’elezione diretta degli organi».
Un punto quello legato all’autonomia decisionale sul quale anche il Patto civico di Ambrosoli si è espresso favorevolmente. «Crediamo che questa sia la scommessa per il futuro - ha detto in aula Roberto Bruni a nome del gruppo - e che rappresenti una grande opportunità. Quanto al primo o al secondo livello sospendiamo il giudizio in attesa che il quadro venga definito».
A spingere Patto civico, così come Pd che ha chiesto di ritirare la mozione per poter discutere dell’argomento nella commissione appositamente costituita (proposta rinviata al mittente), a votare contro è stato il sesto punto del dispositivo, quello che chiede a Maroni e Cattaneo di esprimersi contro il disegno di legge recentemente approvato dal Governo. Il fatto di essere al Governo ha impedito ai due gruppi di esprimersi a favore. Decisamente più disinvolto il Pdl.
Strenua difesa a favore degli enti intermedi e della loro natura elettiva è stata il leit motiv dell’intervento del sottosegretario alla presidenza Ugo Parolo: «Non è possibile affidare competenze e gestione soltanto alla Regione e alla miriade di Comuni esistenti - ha sottolineato -. La necessità di un ente intermedio è evidente così come lo è il mantenimento del primo livello. Abbandonate il progetto di trasformare le Province in enti non elettivi» ha detto in aula rivolgendosi ai colleghi che stanno al Governo.
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