Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 09 Novembre 2014
Rifugi isolati, Albaredo chiede di riaprire la provinciale
Il Comune chiede alla Provincia di riaprire al più presto il transito lungo la strada, intervenendo per la rimozione della frana, e approntare al più presto l’intervento di messa in sicurezza.
La richiesta viene da Albaredo e segue l’ordinanza provinciale che, a seguito della frana che si è verificata mercoledì scorso lungo la provinciale per il passo San Marco, ha chiuso il transito a monte del centro abitato di Albaredo. Ieri mattina è stato effettuato il sopralluogo da parte del geologo «che - sottolinea il vicesindaco, Patrizio Del Nero - ha constatato che non esistono cedimenti del versante, confermando che lo smottamento è stato causato dalla mancata manutenzione della provinciale che in quel punto ha creato un accumulo di acqua dal quale è scaturita la frana». La Provincia ha definito con un’ordinanza la chiusura al traffico nel tratto dal chilometro 11, cioè dove si è verificato il distacco di materiale che ha invaso la carreggiata, in relazione alla situazione di pericolo e alla previsione di ulteriori precipitazioni.
«La richiesta di immediata riapertura - afferma Del Nero - è motivata dalla presenza dei rifugi alpe Lago alpe Piazza e di tre abitazioni, delle quali una raggiunta da una strada comunale, isolati da questa ordinanza. Soltanto un intervento immediato per il ripristino della percorribilità della provinciale può salvare la stagione invernale turistica e garantire l’accesso sia alle strutture ricettive sia alle abitazioni. Ovviamente, i lavori di sgombero della strada dovranno essere seguiti dalla messa in sicurezza definitiva e da una previsione di investimenti per almeno 2milioni di euro lungo la strada provinciale se si intende evitare in futuro di dover nuovamente intervenire in emergenza correndo tutti i rischi che una situazione precaria come quella di questa viabilità porta con sé».
I gestori del rifugio Alpe Piazza, struttura oggi isolata proprio dallo smottamento di mercoledì, sono tra le ultime persone ad essere transitati in auto in quel tratto poco prima del distacco della frana. «Quel giorno ci lasciava perplessi la quantità d’acqua che scorreva in strada - spiega il titolare del rifugio - più volte siamo scesi dall’auto per tentare di sgorgare i tombini ostruiti dalle foglie. La frana, banalmente, è partita proprio da un tombino esploso perché completamente tappato dalle foglie».
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