Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 06 Settembre 2013
Riello, due settimane
per la cessione ai tedeschi
Sono proseguite anche tutta l’estate le trattative e le visite negli stabilimenti locali
La tedesca Viessmann sempre più vicina all’acquisto - Attesa per l’accordo industriale
Trattativa Riello-Viessmann a buon punto. Quasi finale. Sono proseguite per tutta l’estate le visite dei tecnici del colosso tedesco, azienda leader mondiale nel settore dei sistemi di riscaldamento, e proprio gli approfondimenti e la frequenza dei sopralluoghi nei punti di produzione italiani ed esteri, oggetto della trattativa, fa ritenere che ormai la decisione sia quasi matura. Anche a Morbegno, gli uomini Viessmann hanno incontrato la dirigenza ed il personale per farsi un’idea piuttosto precisa di quello che potrebbero da qui a breve, andare ad acquistare. «L’operazione è complessa e richiede tempo - così il segretario della Fim-Cisl di Sondrio Davide Fumagalli - ma da quanto abbiamo potuto capire dall’ultimo incontro con i vertici di Riello, entro un paio di settimane Viessmann dovrebbe sciogliere la riserva e anche a Morbegno potrebbero esserci importanti cambiamenti, dal punto di vista del piano industriale e dell’occupazione». Il condizionale è ovviamente d’obbligo, almeno fino a quando non si arriverà alla firma dell’accordo, atteso appunto entro metà settembre, forse prima, anche se per la stipula del contratto di cessione del ramo d’azienda delle caldaie murali ci vorranno mesi. Al centro della trattativa infatti, ci sarebbero tutti i siti di produzione dei marchi Beretta, Voghera e Sylber, i brand del gruppo Riello che producono caldaie, discocati in vari paesi europei e in Cina ed anche gli uffici commerciali. Tra gli altri gli stabilimenti di Morbegno e Lecco e quello in Polonia, dove Riello, poco più di un anno fa, ha trasferito la produzione delle caldaie che prima si facevano nell’area industriale della Bassa Valtellina. «Viessmann è leader nel settore delle caldaie per il mercato medio alto, con questa acquisizione verrebbe a posizionarsi anche in quella fetta di mercato di fascia più bassa, in Italia con Beretta, in Gran Bretagna con Voghera e Sylver soprattutto nei Paesi dell’Est». Cedendo questi brand, Riello potrebbe ripianare i suoi debiti e puntare senza zavorra su altri ambiti del comparto energetico. A Morbegno, il reparto caldaie è stato chiuso e questo ha comportato un taglio pesante del personale. Al reparto scambiatori adesso lavorano 85 operai fissi e 43 a rotazione, tutti gli altri, circa 140 sono in cassa integrazione straordinaria da un anno. Ciò che preme ai sindacati, Fiom-Cgil e Fim-Cisl, è il rispetto dell’accordo firmato nel 2012 al ministero del Lavoro che prevedeva il potenziamento del reparto scambiatori e l’avvio di nuove produzioni, che presupponeva dunque un piano industriale e un programma di nuovi investimenti. E’ su questo punto che le organizzazioni dei metalmeccanici faranno leva ai tavoli sindacali dopo il raggiungimento dell’accordo. «Ciò su cui ci metteremo subito a lavorare - aveva dichiarato il segretario della Fiom Giuseppe Barbusca - non appena ci sarà la prima formalizzazione del subentro, sarà la garanzia della continuità di quanto già sottoscritto a livello ministeriale, ma ci batteremo per portare a casa qualcosa in più, soprattutto a livello occupazionale». Il sindacato, naturalmente pensa ad un riassorbimento di personale da parte del colosso tedesco, dopo i tagli del 2012, voluto da Riello, colpita dal calo dei consumi e ingessata dai debiti.
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