Cronaca / Circondario
Mercoledì 18 Giugno 2014
Redaelli e Lilliu
scagionano Rusconi
Interrogati, due degli arrestati difendono se stessi e l’ex sindaco di Valmadrera: «Non ha preso soldi»
Sull’appalto del lido di Parè nessuna ombra: «Era solo un’opportunità di lavoro, una bella speranza»
Una difesa a 360 gradi, per scagionare se stessi. Ma che di fatto scagiona anche l’ex sindaco di Valmadrera.
Gli imprenditor iAntonello Redaelli e Saverio Lilliu sono stati a lungo sentiti, ieri, dal pubblico ministero di Milano Bruna Albertini, titolare, insieme al collega Claudio Gittardi, del fascicolo d’inchiesta Metastasi che, il 2 aprile scorso, ha portato in cella dieci persone.
Circa quattro ore, nel mattino, Redaelli, due ore e mezza, nel pomeriggio, Lilliu. Entrambi hanno raccontato alla pubblica accusa la loro verità, una verità coincidente: dietro la gara d’appalto per la gestione del lido di Parè non ci sarebbero state ombre, secondo i due indagati, assistiti rispettivamente dagli avvocati Marcello Perillo e Vito Zotti.
L’allora primo cittadino Marco Rusconi non avrebbe fatto alcuna preferenza per loro, nè ci sarebbero mai stati passaggi di soldi. La mazzetta da cinquemila euro? Per Redaelli e Lilliu non sarebbe mai esistita.
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