Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 31 Marzo 2015
«Rapina nel parco, ora diciamo basta»
Unanimi le reazioni di condanna dal municipio all’episodio di sabato notte in via Cortivacci. Il sindaco: «Lavoriamo per prevenire questi fenomeni»
Quanto accaduto sabato notte a Morbegno nei giardini di via Cortivacci riporta d’attualità per la città del Bitto il problema della sicurezza, già balzato agli onori della cronaca per episodi inquietanti: l’estate scorsa il poliziotto aggredito da 4 minorenni, sabato notte un ragazzino di 17 anni finito in ospedale per i calci e i pugni inferti da due giovani rapinatori.
« Il fatto è grave e non verrà in alcun modo tollerato - afferma il sindaco di Morbegno Andrea Ruggeri - e il Comune si costituirà parte civile nel procedimento a carico degli aggressori. È sotto la lente di ingrandimento anche il fenomeno dell’abuso di alcolici da parte dei minorenni - prosegue Ruggeri - e con esso i disagi provocati alla quiete pubblica e gli atti di vandalismo compiuti contro la proprietà pubblica e privata. Da parte nostra tali comportamenti non verranno tollerati in alcun modo e stiamo collaborando attivamente con Prefettura e Questura per debellarli».
Il capogruppo di “Morbegno è ora”, Paolo Ronconi, che esprime solidarietà alla giovane vittima e alla famiglia, riconoscendogli la prontezza e la maturità dell’immediata denuncia ai carabinieri, riconosce «un problema specifico per quei giardinetti che non è di oggi, ma c’è da sempre. Dovremo interrogarci su come sia possibile migliorare la sicurezza di quel luogo, ma ancora più profonda deve essere la riflessione sulla prevenzione di questi atti di criminalità. Intervenire sulla sicurezza, con tutti gli sforzi che già le forze dell’ordine compiono come in questo caso con successo, è solo l’ultimo passaggio di un percorso che a monte deve trovare le modalità per prevenire atti criminali come questo».
Il capogruppo di Area Civica Morbegnese, Angelo Rovedatti, sostiene che «nell’area in cui è avvenuto il fatto esiste da sempre una illuminazione carente, ma il problema è più generale: abbiamo una stazione che dovrebbe essere biglietto da visita della città che mostra invece situazioni di degrado anche alla luce del sole e nonostante tutti gli sforzi delle forze dell’ordine. Prima di potenziare la videosorveglianza andrebbero indagati efficienza e costi di quella esistente. In generale - afferma Rovedatti - i cittadini che collaborano con le forze dell’ordine dovrebbero essere più tutelati, aiutati a non doversi perdere nella burocrazia che impone una denuncia. Tutto questo, insieme a pene che per i reati che vengono commessi non sono di certo esemplari, scoraggiano il cittadino e non servono a frenare gli eventi criminosi sul territorio».
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