
Cronaca / Valchiavenna
Sabato 11 Luglio 2015
«Quella pista è il “Canalone” della bicicletta»
L’assessore allo Sport e ai Lavori pubblici della Comunità montana ai tempi della progettazione del tracciato che va da Motta a Fraciscio, nel territorio comunale di Campodolcino, difende l’opera, un percorso per le mountain bike.
«Probabilmente non è per tutti, ma a una parte degli appassionati di mountain bike piace». Tocca a Davide Trussoni, assessore allo Sport e ai Lavori pubblici della Comunità montana ai tempi della progettazione del tracciato che va da Motta a Fraciscio, nel territorio comunale di Campodolcino, il compito di difendere l’opera.
Un tracciato criticato da alcuni per le pendenze da record che complicano non soltanto la salita, ma anche la discesa. «Non credo proprio che si possa parlare di soldi buttati via (la pista è costata alcune centinaia di migliaia di euro, ndr), come si è letto sui social network – premette Trussoni -. Non stiamo parlando di una pista ciclabile, ma di un percorso per le mountain bike. Impegnativo, è chiaro, perché sappiamo che le pendenze sono importanti, ma ci sono appassionati che hanno percorso il tracciato e hanno espresso commenti positivi. È una proposta apprezzata ed è sicura, visto che ci sono le protezioni. Alcuni fanno fatica ad affrontare un percorso di questo livello e scelgono altre discese, altri invece salgono apposta per scendere da Motta a Fraciscio. Lo dicono chiaramente alcuni appassionati valchiavennaschi e anche dei turisti, come si può osservare sui social network. Stiamo parlando di punti di vista tecnici. È come se si parlasse, per fare un paragone con lo sci, di un “Canalone” della mountain bike. Non è per tutti, ma non c’è motivo di dire che non sia adeguato».
Secondo Trussoni il “tracciato incriminato” consentirebbe anche di costruire un anello da Campodolcino sfruttando la presenza del trenino per Motta. «Non se n’è più parlato dopo la fine della nostra esperienza in Cm, nessuno ha pensato di incontrare la Ski area per discuterne. Il progetto che avevamo proposto era legato all’investimento sul turismo ciclabile, perché in altre zone montane ha determinato vantaggi rilevanti. Non stiamo parlando di downhill, che è un altro sport, ma di una disciplina più accessibile a diverse fasce di utenza. Si era pensato di realizzare più percorsi, ad esempio arrivando fino a Bondeno e sull’altro versante della Valle Spluga da Campodolcino a Isola passando da San Sisto. Poi i progetti sono stati ritirati dalla nuova Cm, anche per volontà di due sindaci - a Madesimo e Campodolcino - che non sono cambiati rispetto al passato».
Poi c’è la questione del regolamento per il tracciato. «Speriamo che a questo punto non ci sia un rimpallo di responsabilità fra Comuni e Cm». Tra le critiche emerse c’è quella legata al mancato coinvolgimento, in fase progettuale, di sportivi in grado di esprimere un parere qualificato. «Sotto questo punto di vista, la partecipazione degli esperti delle associazioni può sicuramente essere valida e apprezzata».
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