Cronaca
Sabato 12 Settembre 2015
Quando i tagli già fatti
portano nuovi sprechi
Il caso: la Ragioneria trasferita, inutilmente, a Como. Lo Stato infatti continua a pagare 80 mila euro per la sede
LECCO
A che cosa serve tagliare gli uffici statali e accorparli? Tra le altre cose - oltre alla razionalizzazione per una maggiore efficienza del servizio - soprattutto a risparmiare soldi mal spesi.
Ma se questo è l’obiettivo della riforma della pubblica amministrazione in corso di attuazione, sconforta scoprire che a volte - speriamo non spesso - l’eliminazione dello spreco è clamorosamente mancata. Anzi, peggio, lo scialo viene paradossalmente rilanciato.
Succede in corso Promessi Sposi, nell’area che fu della Fornimpianti . Qui dal luglio 1999 ha sede la Ragioneria dello Stato, a seguito dell’istituzione della Provincia di Lecco che appunto si era portata appresso una lunga teoria di uffici statali per la comodità dei cittadini lecchesi e delle imprese ora destinati a farne a meno.
Per la verità si dovrebbe più correttamente dire “aveva sede”, perché la Ragioneria dello Stato è uno di quei servizi statali sui quali è già stata tirata una riga sopra: dissolta il primo febbraio di quest’anno e trasferita a Como. Un accorpamento dettato appunto da ragioni di risparmio.
Salta fuori invece che la sede di corso Promessi Sposi non è stata dismessa, pur non esistendo più la Ragioneria, e che lo Stato quindi continua a pagare 80 mila euro all’anno di affitto dei locali. Nei quali, infatti, tutte le mattine si ritrovano a lavorare quattro dipendenti che, sia chiaro, non sono più in capo alla Ragioneria.
Quando l’ufficio è stato smantellato, i venti impiegati in forza hanno trovato collocazioni diverse: la maggioranza è stata trasferita a Milano, tre o quattro a Como, un paio all’Agenzia delle entrate mentre quattro sono finiti alla Commissione tributaria. Proprio quei quattro che continuano a lavorare nell’ex sede della Ragioneria, per la buona ragione che negli uffici della Commissione tributaria non c’è spazio per loro. Una beffa, o meglio, una barzelletta. La Ragioneria non c’è più, la Commissione tributaria si è allargata occupando due sedi e lo Stato continua a pagare 80 mila euro per dare una scrivania e una sedia a quattro impiegati.
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