Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 24 Dicembre 2013
«Punti nascita,
la Regione ha chiarito»
Saporito, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera, conferma il mantenimento dei tre centri - Il parametro dei 500 parti garantito solo da Sondrio, a Chiavenna se ne stimano 300 e a Sondalo 320
Solo pochi giorni fa, da queste stesse colonne, abbiamo dato rassicurazioni circa il mantenimento dei tre punti nascita della nostra provincia, situati negli ospedali di Sondrio, Sondalo e Chiavenna, e, conferma in tal senso è giunta venerdì anche dalla Regione Lombardia che ha varato le regole di sistema per il 2014 della sanità lombarda.
È vero, infatti, che, nel tracciare il quadro del riordino delle reti ospedaliere Mario Mantovani, assessore regionale alla Salute, ha citato anche i punti nascita evidenziando che «quelli con meno di 500 parti l’anno andranno verso la chiusura», ferma, però, la salvaguardia delle zone montane e tenuto conto che saranno, comunque, le Asl a compiere verifiche e a formulare proposte sulla base del fabbisogno locale.
L’accenno alla progressiva chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno, fatto da Mantovani anche in sede di presentazione delle regole per il 2014 a tutti i direttori generali, sanitari e amministrativi delle Aziende ospedaliere e delle Asl regionali, peraltro, aveva messo in allarme anche Tommaso Saporito, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna, che ha partecipato alla riunione al pari dei vertici Asl di Sondrio, Paolo Grazioli, commissario straordinario, Lorella Cecconami, direttore sanitario, e Giovanni Maria Pavese, direttore amministrativo.
«Mi ero già predisposto a chiedere chiarimenti - commenta Saporito -, ma non ce n’è stato bisogno, perché lo stesso assessore Mantovani, unitamente al direttore Bergamaschi, hanno subito chiarito che era prevista una salvaguardia per le zone di montagna, come sempre sostenuto anche in passato. Del resto, noi non abbiamo un bacino di utenza tale da poter garantire il parametro di 500 parti l’anno sui tre punti nascita. Lo superiamo a Sondrio (574 parti al 30 novembre, 620 stimati a fine anno), ma non lo raggiungiamo né a Sondalo (305 parti al 30 scorso, 320 stimati a fine anno), né a Chiavenna (262 al 30 scorso e 300 a fine anno). In pratica viaggiamo sui 1.300 parti l’anno e, questo da alcuni anni a questa parte, senza che vi siano, devo dire, problemi di sicurezza di sorta per le pazienti, considerato che operiamo nelle rete interaziendale neonatale per cui, in caso di necessità, la partoriente viene trasferita a Lecco dove è presente la terapia intensiva neonatale».
Sul punto specifico preferisce non entrare, ancora, Lorella Cecconami, «perché vorremmo prima esaminare nel dettaglio il poderoso documento programmatico anche rispetto ai punti nascita - sottolinea -. Posso solo aggiungere che abbiamo 1.600 nuovi nati l’anno in provincia di Sondrio, e una parte di questi vengono alla luce fuori provincia». Circa 300, considerato che, in media, i nuovi nati l’anno nei nostri tre punti nascita sono intorno ai 1.300. Una osservazione pura cui, al momento, non è dato sapere se verrà associata una qualche proposta specifica da parte di Asl anche se, sembra di capire, che pur rimanendo in essere i tre punti nascita, una qualche riorganizzazione interna al dipartimento materno-infantile, soprattutto a livello di gestione del personale, si possa profilare.n
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