Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 02 Gennaio 2014
Provincia, lettera di Sertori
a Napolitano, Letta e Maroni
Massimo Sertori ha indirizzato il 31 dicembre una missiva (trasmessa oggi in copia alla stampa) al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio Enrico Letta, e al governatore della Lombardia, Roberto Maroni
«In qualità di presidente della Provincia di Sondrio sento il dovere di elencare i pericoli e le negative e incomprensibili conseguenze di una riforma che prevede l’abolizione delle Province». Inizia così la lettera che Massimo Sertori ha indirizzato il 31 dicembre (e trasmessa oggi in copia alla stampa) al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio Enrico Letta, e al governatore della Lombardia, Roberto Maroni.
«La Provincia di Sondrio - scrive Sertori - nata in epoca napoleonica, ancor prima del Congresso di Vienna, copre un territorio che confina con la Svizzera, già vittima di un errore storico con il mancato riconoscimento dell’autonomia, invece conferita alle confinanti Trento e Bolzano. Oggi l’ente Provincia rischia, se il Ddl Delrio diverrà legge, di essere ridotto a una sorta di ingovernabile consorzio di Comuni».
Secondo il leghista Sertori, «se non si apporteranno le modifiche auspicate, assisteremo all’inevitabile spopolamento della montagna e chi oggi ancora vi abita darà voce al proprio disagio, ribellandosi a un’ingiustizia generata da una politica sorda e irrazionale». Alla Provincia di Sondrio - afferma ancora il numero uno di Palazzo Muzio in una nota di accompagnamento alla lettera - non solo andrebbe garantita l’elezione diretta dei propri organi di governo, ma dovrebbero essere riconosciute maggior autonomia e ulteriori competenze. «Un esempio - dice Sertori -: le funzioni oggi attribuite al prefetto possono essere assunte dal presidente della Provincia eletto e questo sì con un reale risparmio per quanto riguarda la spesa pubblica».
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