Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 26 Febbraio 2015
Progetto al Cipe entro marzo, il sindaco di Tirano stringe i tempi
Spada: «Faremo il possibile perché ciò accada». Della Vedova: «Interesse di tutti aprire i cantieri della tangenziale». Prima riunione operativa a Milano il 3 marzo.
Tempi rapidi. Dopo decenni di attesa Tirano stringe sull’iter di realizzazione della tangenziale. Il giorno dopo i festeggiamenti e la soddisfazione per il risultato finalmente raggiunto - quei 90 milioni sul piano delle opere pubbliche di Anas che svincolano, una volta per tutte, il destino di Tirano da quello di Morbegno, almeno sul piano finanziario - è il momento della concretezza, dei programmi.
E così se l’obiettivo di fine mandato del sindaco Franco Spada si è tradotto in realtà a meno di un anno dall’insediamento, nulla vieta di continuare l’azzardo e sognare di battere i tempi della tangenziale di Morbegno.
«In Bassa Valle ci sono voluti due anni per la consegna lavori - sottolinea Spada -, noi speriamo di scontare qualche mese e di vedere l’avvio dei cantieri entro la fine del prossimo anno». Un obiettivo che è anche quello del sottosegretario tiranese Benedetto Della Vedova cui si deve larga parte del successo finanziario, cui si deve soprattutto quell’«uovo di Colombo», come lui stesso lo definisce, di svincolare la bretella di Tirano dai ribassi d’asta di Morbegno con l’impegno che quei soldi tornino nelle disponibilità dell’Azienda delle strade.
«Adesso è interesse di tutti che i cantieri partano quanto prima - sottolinea Della Vedova -, per cui è realistico ipotizzare che alla fine dell’anno si possa cominciare».
La procedura per arrivare fin lì, alla consegna dei lavori, è impegnativa, nessuno lo nasconde, Della Vedova per primo, ma anche essere arrivati fin qui, alla certezza dei finanziamenti, non è stata una passeggiata. «Le promesse negli anni sono state tante - ammette Spada -, per cui anche alla notizia dei 90 milioni messi a disposizione da Anas lunedì a Tirano in molti erano ancora scettici».
Il sindaco però ci crede al punto da ipotizzare - «perché smettere di sognare» - di riuscire a riportare il progetto al Cipe entro la fine del mese di marzo, così da ottenere il nulla osta necessario per dare l’avvio all’iter procedurale: dalla conferenza dei servizi - che per un progetto di questa portata richiede sei mesi circa e che in questo caso interessa i Comuni di Tirano, Villa di Tirano e Bianzone - con prima convocazione all’inizio del mese di aprile all’appalto integrato di Anas che prevede la presentazione contestuale di offerta ed esecutivo.
Il progetto, datato 2010, d’altra parte è già depositato al Cipe, dove è rimasto bloccato in attesa della certezza dei finanziamenti. «Ora che i soldi ci sono - ancora Spada - si tratta semplicemente di ritirarlo fuori per la validazione». Detto, fatto? Non proprio. La trafila per arrivare al nulla osta del Cipe richiede attenzione, gli esempi del passato insegnano a non abbassare mai la guardia. «E per questo continueremo a monitorare» assicura Della Vedova.
Intanto però l’iter deve essere avviato tempestivamente. Il sindaco Spada si è già messo in contatto con i funzionari di Anas, anche perché il progetto necessita di una revisione contabile essendo passati cinque anni dalla sua approvazione e quei 136 milioni di euro ipotizzati si dice possano salire a 142/143 milioni, nulla di non calcolato. Per il 3 marzo, poi, è già stata indetta la prima riunione operativa a Milano, la segreteria tecnica dovrà mettere a punto il piano operativo. Chi fa cosa e quando.
Intanto però c’è tutto un ambito più locale da tenere sotto controllo. «Come amministrazione - spiega il primo cittadino di Tirano - siamo chiamati ad informare nel dettaglio i nostri cittadini. Per cui già per il mese prossimo organizzeremo dei momenti aperti a tutti durante i quali illustrare il progetto». Anche perché, c’è da immaginare, in molti in questi cinque anni avranno perso di vista il piano.
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