Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 22 Aprile 2015
Profughi a Bormio, è l’ora delle polemiche
La disponibilità ad ospitare i migranti in albergo scatena le proteste degli operatori turistici. Il sindaco: «Non abbiamo poteri decisionali».
Ha suscitato un’ondata di commenti la decisione di Carlo Montini, gestore dell’albergo “Stella”, che si affaccia su via Roma a Bormio, di mettersi a disposizione della prefettura per ospitare i migranti.
Lunghissimo l’elenco dei commenti postati in facebook da semplici cittadini ma soprattutto da operatori del settore, la maggioranza dei quali è certa che una decisione del genere penalizzerà il turismo della Magnifica Terra che sta già soffrendo da tempo.
Siamo nel “salotto buono” di Bormio, in pieno centro storico, dove da questa settimana alloggiano sette profughi, numero che potrebbe ben presto aumentare. Bangladesh, Gambia ed Eritrea sono le loro terre d’origine anche se adesso provengono da un centro di accoglienza del capoluogo lombardo ora al collasso.
«Sono stato contattato dalla prefettura – ha spiegato l’albergatore – e, anche pensando alla medesima (e positiva) esperienza che ha avuto mio figlio al mare, ospitando dei profughi, ho dato la mia disponibilità anche se non è ancora definitiva. Devo ancora andare a firmare; attualmente sono sette le persone presenti nel mio albergo: faccio il mio lavoro con passione e serietà anche se, di questi tempi, è davvero dura. Ultimamente a Bormio non si lavora».
Montini sta valutando il da farsi anche perchè ieri è arrivata, come un boomerang, un’orda di proteste da parte di operatori e semplici cittadini.
«Cari cittadini del Bormiese, è giunto il momento di mettere la propria faccia in vetrina se si ama Bormio – ha esordito Marco Majocchi del Cleo Sole Moda di Bormio, praticamente dirimpettaio dell’albergo Stella -. Siamo d’accordo nell’accoglierli, ma non in strutture alberghiere site in pieno centro storico e commerciale di un piccolo paese che vive sostanzialmente di turismo. Se amiamo Bormio e il suo futuro, dobbiamo per forza intervenire per trovare sistemazioni logistiche adeguate».
Al suo post, pubblicato in facebook ed inviato al sindaco con richiesta di intervento, ha fatto seguito una nutrita serie di commenti: «Non per essere razzisti, ma di questa pubblicità ne facevamo volentieri a meno». Innanzitutto da sottolineare che i rapporti ed i contatti sono stati direttamente tra la prefettura e l’albergatore: nulla c’entra l’amministrazione comunale che non può intervenire in questa vicenda. «Partiamo dal presupposto – ha commentato il sindaco Giuseppe Occhi – che si tratta di un problema più grosso di noi. Il prefetto, in rappresentanza dello Stato, ha chiesto collaborazione agli alberghi: il Comune non può intervenire nelle decisioni di un singolo che nega o acconsente ad ospitare delle persone. Capisco che a molti possa dare fastidio: stiamo parlando del centro storico di Bormio, ma personalmente non ho alcuna autorità in materia. Il mio compito sarà quello di vigilare, anche attraverso l’ausilio delle forze dell’ordine, affinchè l’ordine pubblico sia sempre garantito, verificare le eventuali turbative alla quiete pubblica. Ho sentito che altre località turistiche non sono d’accordo nell’ospitare immigrati: siamo ancora una volta vittime di scelte imposte dall’alto, dal Governo, senza avere i mezzi e le possibilità per portarle avanti».
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