Cronaca / Lecco città
Mercoledì 06 Maggio 2015
Produzione record
Lecco è in crescita
Nel primo trimestre 2015 la provincia si distingue, con l’aumento del 4,5% è 4 punti sopra la media
Lecco è la provincia in cui la produzione industriale nel primo trimestre 2015, sullo stesso periodo del 2014, è cresciuta più che in tutte le altre province lombarde.
Con un incremento del 4,5% Lecco distacca di quattro punti la media regionale che si attesta allo 0,4%. Una media che vede ai due estremi il risultato peggiore, quello di Mantova, che segna il -4%, e il migliore, quello del Lecchese.
Il dato tendenziale locale è stato diffuso ieri da Unioncamere Lombardia in occasione della presentazione dei dati congiunturali del primo trimestre 2015 di industria e artigianato, e anticipa i dati economici del primo trimestre 2015 rispetto al trimestre precedente, che saranno diffusi dalla Camera di Commercio.
Nel confronto regionale, subito dietro Lecco per la produzione industriale ci sono Lodi (+2,7%), Pavia (+2,4%) e Sondrio (+0,8%), mentre crescite minori sono Varese, Cremona e Milano, tutte e tre sotto la media regionale. Dato negativo invece per Monza e Brianza (-0,1%), Brescia e Bergamo (entrambe –0,3%), Como (-0,6), oltre a Mantova.
Gli analisti di Unioncamere parlano di un primo trimestre 2015 che presenta sì dati in crescita “ma – spiega l’ultima indagine congiunturale - di modesta intensità, caratteristici di una fase di lenta ripresa.”. Considerando la media lombarda. alla produzione industriale che cresce dello 0,4% tendenziale fa fronte una crescita dello 0,2% sul trimestre precedente, “mentre l’artigianato sconta ancora una lieve flessione nella produzione”.
Per le aziende artigiane manifatturiere infatti il dato congiunturale medio lombardo registra un calo dello 0,5% e una crescita tendenziale praticamente nulla (-0,1%).
Nell’industria i settori sono quasi divisi a metà fra quelli in crescita (6) e in contrazione (7). Fra i primi a crescere di più è la gomma-plastica (+4,1%), seguita dai mezzi di trasporto (+2,9%), dalla carta-stampa (1,5%) e dalla meccanica (1%). Ancora colpiti dalla stagnazione dei consumi e dalla crisi dell’edilizia sono le pelli calzature (-5,3%), il tessile (-3,6%), l’abbigliamento (-3,3%), il legno arredo (-1,5%) e i minerali (-1,1%). Poco sotto lo zero anche la chimica (-0,3%).
Nell’artigianato la maggior parte dei settori è in calo di produzione rispetto a un anno fa, tranne la meccanica, che invece cresce del 2,6%, e la siderurgia (+2%). Il legno arredo, altro settore artigiano “che ha evidenziato una performance – spiega Unioncamere – superiore alla media in questi anni, conferma i livelli produttivi di inizio 2014 (+0,1%), mentre tutti gli altri comparti calano. A calare di meno è l’alimentare (-1,1%), mentre i più colpiti sono il sistema moda dell’abbigliamento (-3,3%), del tessile (-5%) e delle pelli calzature (-5,7%). In caduta libera (-12,3%) i minerali non metalliferi (-12,3%) collegati all’edilizia.
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