Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 25 Settembre 2014
Presto in arrivo
i treni Coradia
Ma quanti disagi
Gli attuali convogli, “ristretti” nelle loro dimensioni, non solo non garantiscono posti a sedere per coloro che partono da Milano, ma addirittura non è garantito l’accesso sul convoglio
Manca ancora l’ufficialità, ma l’attesa sta per terminare e la novità è una di quelle che fanno la storia del trasporto ferroviario locale.
Dopo anni di viaggi su treni vecchi e spesso in condizioni tutt’altro che ottimali, dalla prossima settimana sulla Tirano-Milano ci saranno i Coradia, i nuovi convogli che Trenord metterà a disposizione dei pendolari, dei turisti e di tutti gli altri utenti.
Se non ci saranno intoppi - che a questo punto sembrano decisamente improbabili - sarà questione di pochi giorni e ci sarà un cambiamento epocale nella qualità del servizio, almeno per quanto riguarda il materiale. A Milano di parla della data di lunedì come effettivo inizio del servizio con i Coradia - prodotti dall’azienda francese Alstom -, in ogni caso è certo che il primo viaggio è molto vicino. Ma intanto continuano le proteste, come dimostra l’intervento di ieri della Cisl di Sondrio.
«Nell’attesa dei nuovi treni promessi da Trenord e che dovrebbero risolvere parte dei problemi della nostra mobilità ferroviaria, siamo costretti anche ora a evidenziare altri disagi che ci vengono segnalati dai nostri pendolari utenti del trasporto ferroviario - sottolinea il referente del settore trasporti, Michele Fedele -. Come è noto gli attuali convogli, “ristretti” nelle loro dimensioni - alcuni passati dalle otto alle attuali cinque carrozze -, non solo non garantiscono posti a sedere per coloro che partono da Milano. Come ci segnalano alcuni valtellinesi che lavorano a Monza e che in serata rientrano a casa dal lavoro, addirittura non è garantito l’accesso sul convoglio a causa del sovraffollamento sul treno, in particolare su quello in partenza alle 16,20 da Milano».
In pratica, questi pendolari rimangono in stazione ad attendere il prossimo convoglio nella speranza di essere più fortunati con la prossima corsa. «Siamo veramente al limite - aggiunge Fedele -. Mi è capitato, venerdì 19 settembre, di viaggiare sul treno delle 16,20 e ancora una volta ha avuto modo di constatare di persona il disagio dei tanti viaggiatori. Molti erano turisti diretti nelle nostre valli, anche in possesso del ticket di prima classe, costretti a stare in piedi. Che biglietto da visita per la nostra provincia. Non si riesce a comprendere come mai Trenord insista nel mantenere “corti” i convogli nonostante abbia verificato nella pratica il disagio delle persone».
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