Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 15 Febbraio 2015
Porte di Valtellina, ancora tensioni: «Subito una nuova assemblea del cda»
La chiede ufficialmente il vice presidente dopo le polemiche degli ultimi giorni a Morbegno. Causa dei contrasti la proposta di assumere la moglie del vicesindaco Magoni
Un nuovo consiglio di amministrazione per « vederci chiaro e sgombrare il campo da ogni dubbio». Lo chiede ufficialmente il vicepresidente del consorzio turistico Porte di Valtellina, Giacomo Sertori, che ieri mattina ha inviato una lettera ai membri del Cda e al presidente Claudio D’Agata, «per domandare che venga indetta la riunione ristretta dei soci prima dell’assemblea generale fissata per il 23 febbraio» spiega Sertori rendendo nota una richiesta «doverosa che servirà – precisa ancora - a sviscerare la questione della nuova dipendente del consorzio, ma anche altri aspetti gestiti in questi ultimi mesi a Porte di Valtellina».
La medesima istanza era stata sollevata l’altro giorno anche dal presidente della Comunità montana, Christian Borromini, e con tutta probabilità il Cda verrà convocato la settimana prossima, forse già martedì. Sul piatto ci sarà innanzitutto la proposta avanzata da D’Agata di fare assumere la moglie del vicesindaco di Morbegno Gabriele Magoni all’interno del consorzio turistico, ma non sarà il solo argomento da affrontare: si parlerà anche della recente uscita di scena della dipendente del consorzio, (la stessa che deve essere sostituita e per la quale è stato poi speso il nome della moglie del vicesindaco quale nuova figura da assumere), per capire anche se l’impiegata sia stata licenziata oppure se abbia rassegnato le dimissioni.
« Insomma una serie di questioni che il Cda ha tutti i diritti di conoscere, così come i soci - afferma Sertori - perché nonostante il presidente D’Agata abbia dichiarato che Porte di Valtellina sia un ente di diritto privato ricordo che i soci di maggioranza del consorzio sono Cm e comune di Morbegno e che nell’ente vi è pure la presenza delle altre amministrazioni comunali della bassa valle» .
Rispetto alla bufera che si è sollevata in questi giorni sul caso Porte di Valtellina D’Agata ha parlato di «vile strumentalizzazione» e si è sdegnato per le polemiche «montate ad arte su mere intenzioni».
Il presidente (che è assessore comunale a Morbegno e in Comunità montana e che a fine mese, come stabilito a inizio mandato, lascerà l’incarico a Porte di Valtellina) ha ribadito la piena legittimità delle sue comunicazioni di lunedì scorso all’interno del consiglio di amministrazione. È in questa occasione, infatti, che, sollecitato dai consiglieri aveva speso il nome della moglie del vicesindaco quale possibile nuovo dipendente. Sertori ribadisce come si sia trattato di un’esternazione «inopportuna» sia per i vincoli di parentela con un amministratore pubblico sia per la mancata condivisione «di una scelta importante. È stato un nome calato dall’alto: ci si poteva presentare un certo di numero di curricula fra i quali scegliere e invece il solo nominativo uscito è stato quello della moglie del vicesindaco».
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