Una situazione a macchia di leopardo, mai così disforme che richiede grande cura da parte dei viticoltori. Il meteo particolare di questa primavera, fredda e ricca di precipitazioni, continua ad avere ripercussioni sulle coltivazioni, in particolare sui vigneti colpiti in alcuni casi dalle gelate fuori stagione e, in molti altri, dalle infezioni di peronospora, per le quali al momento, secondo l’ultimo bollettino della Fondazione Fojanini di Sondrio, la fase di maggior rischio è passata, ma assolutamente non azzerata.
Motivo per cui l’appello ai viticoltori è di mantenere alta l’attenzione. Anche perché all’orizzonte sembrano esserci nuove piogge. L’ultima settimana è stata caratterizzata da un andamento meteo instabile, ma con una parziale tregua rispetto alle precipitazioni intense, e da record, del periodo precedente. Al momento a Sondrio si sono misurati 723 mm di precipitazioni da inizio anno, a Traona 890 mm (quasi il valore delle precipitazioni medie di un anno).
Nel solo periodo 9-13 giugno sono state intense al punto da apportare a Sondrio 81 mm di acqua, «praticamente – sottolineano i tecnici della Fondazione - hanno dilavato completamente i trattamenti eseguiti prima, ad eccezione di quelli con citotropici o sistemici». Attualmente la fase fenologica si colloca tra fine fioritura - allegagione nelle zone più tardive, e acini grano di pepe – e ingrossamento degli acini in quelle più precoci. «Il carico produttivo è assolutamente disforme – recita il bollettino -, soprattutto come conseguenza dell’andamento meteo primaverile, con i fenomeni di parziali gelate che hanno interessato alcune zone di fondovalle in aprile, e soprattutto filatura di grappoli, osservati anche a quote più alte su versante».
A questo si devono aggiungere le infezioni di peronospora che hanno lasciato il segno in diversi vigneti, in particolare in alcune zone precoci dove le prime infezioni erano già presenti ad inizio maggio o si è intervenuti tardivamente, con conseguente rapido passaggio su grappolo. La fase acuta è passata, ma l’attenzione deve rimanere alta. «Anche i modelli previsionali segnalano ancora elevato rischio – fanno sapere dalla Fojanini -, in particolare in corrispondenza delle precipitazioni previste tra oggi pomeriggio e il fine settimana-inizio della prossima. Raccomandiamo di effettuare frequenti controlli e di prestare attenzione nei vigneti in cui si sono notati attacchi importanti del patogeno, e garantire la copertura della vegetazione (prestare sempre attenzione alle precisioni meteo). Anche in assenza di forti precipitazioni, la bagnatura fogliare può comunque innescare infezioni secondarie». Poiché la fase più pericolosa è passata, ma esiste ancora possibilità di infezione, con comparsa di peronospora larvata, il consiglio per i trattamenti di questo periodo è di non allungare gli intervalli tra gli interventi.
«Nelle annate come questa, con elevata pressione della malattia – ancora i tecnici -è importante evitare l’affastellamento della vegetazione, e cercare di arieggiare la fascia grappolo. Si raccomanda pertanto di effettuare adeguate sfogliature e procedere alla cimatura dei tralci». Ma la peronospora non è l’unica infezione riscontrata nei vigneti dove c’è anche l’oidio, malattia causata da un fungo. Negli ultimi giorni, con l’aumento delle temperature e gli elevati tassi di umidità, sono state segnalate infezioni su grappolo. Anche in questo caso la raccomandazione è di porre grande attenzione, anche nel non confondere i sintomi di oidio con quelli di sporulazione di peronospora su grappolo. Nonostante le condizioni meteo della primavera, fredde e piovose, siano state molto favorevoli è invece sporadica la presenza del black rot.
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