Cronaca / Lecco città
Mercoledì 10 Settembre 2014
Piace il nuovo apprendistato
Artigiani lecchesi soddisfatti
A livello nazionale è il contratto che mostra la maggior crescita
Il sindacato: «Uno strumento che risponde bene a tutte le parti»
In Italia nel secondo trimestre 2014 i contratti di apprendistato registrano un balzo del 16,1% ma il dato nelle statistiche lecchesi relative alle previsioni di assunzione del 2014 registra invece una contrazione.
Anche se poi, statistiche a parte, fra gli artigiani, che sono riusciti a far pesare nell’ultima riforma la valorizzazione della natura formativa del lavoro in azienda, anche a Lecco il contratto di apprendistato, come ci confermano in Confartigianato, è in crescita.
A Lecco, area di formazione tradizionalmente diffusa attraverso la quotidianità del lavoro, l’assunzione in apprendistato non ha mai registrato grandi numeri, come ricorda il segretario provinciale della Cgil Wolfgango Pirelli.
Secondo gli ultimi dati Excelsior, negli ultimi cinque anni le previsioni di assunzione di apprendisti sono passate da 280 del 2010 a 410 nel 2011, per poi iniziare a scendere a 170 (2012), a 180 (2013), fino ai soli 120 che le aziende contano di assumere entro fine 2014.
Segno negativo, dunque, con 60 assunzioni in meno rispetto all’anno scorso a fronte della crescita nazionale a due cifre (per circa 82mila lavoratori, il 3% del totale nuovi assunti) che tuttavia, nella qualità contrattuale del totale assunzioni, da aprile a giugno 2014 sul 2013 registra anche una quota molto alta (70%) di contratti a tempo determinato per un totale di 1,85 milioni di lavoratori.
Sulle ragioni dei dati positivi nazionali Pirelli parla di «un fatto che è positivo, che mostra come il contratto di apprendistato, che abbiamo sostenuto, sia una delle forme principali, se non la prevalente, di ingresso al lavoro. Sta funzionando – aggiunge – perchè risponde agli interessi di entrambe le parti: le aziende si assicurano una gradualità di trasformazione in un contratto a tempo indeterminato e i lavoratori ottengono una quota importante di formazione».
Sugli scarsi esiti lecchesi il giudizio del sindacalista non è del tutto negativo: «A Lecco – dice – è in calo ma ricordo che partiamo comunque da dati storicamente piuttosto contenuti. Sbagliando, l’assunzione in apprendistato è stata poco utilizzata, tuttavia tradizionalmente le aziende locali hanno sempre puntato a un utilizzo del tempo indeterminato».
Diverso il giudizio della Cisl sullo scarso successo lecchese: «Ritengo – dice il segretario provinciale aggiunto Valerio Colleoni - che mentre a livello nazionale le recenti modifiche normative, favorite da un po’ di ripresa, abbiano aiutato l’aumento di apprendisti, non abbiamo evidenza del fatto che a le cose stiano andando bene. Le previsioni locali danno gli apprendisti in calo in una situazione in cui la leggera ripresa in atto non produce occupazione. Perciò fatichiamo a uscire dalla crisi, mentre i nuovi assunti lecchesi trovano lavoro fuori provincia».
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