Cronaca / Lecco città
Sabato 25 Aprile 2015
Per ripartire all’Arlenico
manca solo il sì dell’antitrust
Ora sono dipendenti della Caleotto spa. I 72 lavoratori del laminatoio dell’Arlenico hanno firmato il passaggio contrattuale dal gruppo Lucchini alla nuova società
Ora sono dipendenti della Caleotto spa. I 72 lavoratori del laminatoio dell’Arlenico hanno firmato il passaggio contrattuale dal gruppo Lucchini alla nuova società.
A questo punto, per riprendere la produzione manca solo l’autorizzazione dell’ antitrust sull’acquisto dell’Arlenico da parte della cordata Duferco-Feralpi. Il parere dell’autorità che garantisce la concorrenza nel mercato dell’acciaio deve arrivare entro il 15 maggio, ma la proprietà della Caleotto spa si augura di avere prima la risposta così da predisporre tutto per la ripresa della produzione. Il programma prevede che il laminatoio si rimetta in moto lunedì 18 maggio. E, in previsione di tale scadenza, sindacati (Fiom-Fim e Uilm) incontreranno la direzione il 13 maggio. Il vertice servirà a definire i particolari organizzativi e tecnici per il rientro in fabbrica ed in produzione dei 72 lavoratori.
In questi giorni, l’azienda ha continuato nella manutenzione degli impianti di laminazione ed ha fatto dei test per verificare che, a quasi un anno dal fermo della produzione, l’impianto possa ripartire senza troppi intoppi.
La Caleotto spa ha l’obiettivo di produrre 73mila tonnellate di vergella entro la fine di quest’anno. Volumi produttivi che saranno raddoppiati il prossimo anno, per diventare 250mila nel 2017, 270mila nel 2018 e 300mila nel 2019. Quindi, fra tre settimane all’Arlenico si riaccenderanno le macchine, per ripartire con la laminazione delle billette in acciaio prodotte da Feralpi e Duferco e realizzare fili sottili, funi, cavi, bulloneria e viti.
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