Cronaca / Lecco città
Sabato 11 Luglio 2015
Per entrare in tribunale vestitevi bene
«Niente abbigliamento da spiaggia»
Il monito firmato dal presidente e dal Procuratore della repubblica di Lecco
Forte richiamo al decoro e al rispetto «per tutti coloro che si trovano a presenziare»
Palazzo di giustizia come il Vaticano? Sì, verrebbe da rispondere, se è vero - come è vero - che anche la giustizia ha una sua intrinseca sacralità.
Non si parlava d’altro, ieri mattina, tra i corridoi e nelle aule, durante le pause tra un’udienza e l’altra, ovviamente anche al bar, tra battute sagaci e commenti ironici di avvocati, impiegati e anche di qualche giudice.
È il nuovo decalogo del bon ton firmato congiuntamente dal nuovo presidente del Tribunale Ersilio Secchi, a Lecco da una manciata di settimane, e dal procuratore della Repubblica Antonio Chiappani.
Disposizioni alle quali chiunque, d’ora in avanti, metterà piede a Palazzo dovrà rigorosamente attenersi: per l’accesso alle aule di udienza e agli uffici dei giudici e dei pubblici ministeri è richiesto «un abbigliamento consono ai luoghi e agli incombenti che ci si celebrano, secondo una valutazione rimessa al buon senso comune, espressione di una media sensibilità».
Il che vuol dire tutto e nulla perché è quanto meno opinabile il confine tra una media e una elevata sensibilità. Ma anche tra una media e una bassa. Proprio perché di sensibilità si tratta e ognuno ha la propria.
Una minigonna, ad esempio, o un tubino attillato, magari di un colore sgargiante, sono ammessi o no? E il tacco 15? La fantasia animalier? Le trasparenze? Oppure una maglietta scollata? O una sbracciata?
I due magistrati corrono in aiuto allo smarrito visitatore, precisando che «siano in particolare evitare abbigliamento di tipo balneare o da “tempo libero”».
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