Cronaca / Lecco città
Martedì 20 Gennaio 2015
Papà Bashkim:
«Le mie figlie
sono sempre qui»
Ieri la festa del patrono dei vigili a Chiuso
per ricordare Simona, Keisi e Sidny
Il sindaco Brivio: «Come è potuto accadere?»
San Sebastiano martire, patrono della Polizia Locale, come simbolo della morte e della rinascita da fatti tragici. Tragici come la morte delle tre sorelline di Chiuso (Simona, Keisi, Sidny), avvenuta il 9 marzo dello scorso anno. Papà Bashkim Dobrushi in prima fila, tanti parenti ed esponenti della comunità albanese sulle panche della parrocchiale. Ma ad aleggiare su tutto, il ricordo di chi non c’è più. Gli agenti scomparsi quest’anno e le tre sorelline che hanno sempre fatto parte di una comunità che non vuole dimenticare nessuno e che mette tutti insieme nel momento di festa, anche se è ricordo del dolore.
«Un tesoro in un vaso di creta»
Il comandante Franco Morizio e il sindaco Virginio Brivio hanno voluto dare alla festività tutta la sostanza di un messaggio poi lanciato dall’altare, durante la messa, dal parroco di Chiuso don Adriano Bertocchi (affiancato da padre Angelo Cupini che fu protagonista dell’unione tra le comunità): «Riprendendo la seconda lettera di San Paolo ai Corinzi, possiamo dire che la vita umana è un tesoro in un vaso di creta. Si può rompere il vaso ma nulla va disperso se mettiamo le perle, i diamanti contenuti nel vaso, a disposizione della comunità, se li condividiamo». Il messaggio di don Adriano, che ha definito la tragedia di Chiuso un evento “unico nella mia vita, insostenibile senza il Signore”, è profondamente evangelico: beato chi ha fame e sete della giustizia. E beato chi, nel dolore, guarda a Dio e non si dispera, ma si rallegra.
I consoli d’Albania Rezar Shkembi e Luljeta Cobanaj non sono voluti mancare. E Cobanaj ha espresso tutta la gratitudine per come Lecco ha reagito alla tragedia, per l’affetto dimostrato. Prima della messa ha dichiarato: «Siamo qui per ricordare quell’evento ma la risposta di Lecco è stata una risposta di integrazione nel dolore. Siamo sempre stati in contatto con la famiglia, con il padre, con le autorità per chiedere il permesso di andare a trovare la madre nell’ospedale psichiatrico. Questo non è stato possibile, ma abbiamo voluto essere sempre vicini a tutti quelli che hanno vissuto questo dolore che non si può descrivere…». Il sindaco Virginio Brivio, d’altronde, ha tratto quel che di buono può uscire da una tragedia come l’omicidio di Chiuso. «Com’è potuto accadere? La domanda che si sono fatti i nostri agenti, le forze dell’ordine, i nostri operatori sociali, è stata raccolta in maniera forte dopo questo lutto che ha colpito tutta Lecco. E l’invito è a non dare mai nulla di scontato anche in contesti apparentemente normali e senza problemi. L’attenzione deve essere massima, mentre attendiamo la conclusione delle indagini e le risposte della Magistratura».
Il grazie del padre
Invitato sull’altare a ricevere un mazzo di fiori, papà Bashkim ha affermato commosso: «Grazie di tutto. Mi siete sempre stati vicino, questo mi dà la forza per andare avanti anche se le mie figlie sono sempre con me, ogni giorno. Grazie».
E, lontano dal microfono, il padre straziato dal dolore ci ha rivelato che mai ha pensato di andare via da Chiuso, da quei luoghi che tanto gli ricordano quella tragedia. Forse perché, come ha affermato il console albanese, «Lecco è diventata la grande famiglia che ha accolto questo padre e questa comunità». n
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