Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 24 Settembre 2013
Paderno, a processo per omicidio
«Ecco come l’hanno ammazzato»
Santo Valerio Pirrotta alla sbarra per il delitto di Paderno di Antonio Caroppa
Drammatica testimonianza della convivente della vittima: «Ho visto i killer»
Passa accanto alla gabbia dov’è rinchiuso Santo Valerio Pirrotta, accusato di aver assoldato i due improbabili killer che le hanno ammazzato il padre di sua figlia, e Stefania Iannoli sussurra tutta la sua rabbia per quell’uomo. L’imputato incassa e ribatte: «Signora, non c’entro niente io».
Due donne e quattro uomini, oltre ai due giudici togati, da ieri siedono in corte d’Assise a Como come giurati popolari per giudicare se l’imputato, 45 anni di Lurago d’Erba, sia o meno colpevole di concorso nell’omicidio volontario di Antonio Caroppa, operaio «tutto casa e lavoro, con la passione della pesca e delle moto da cross» barbaramente ammazzato il 10 maggio 2012 nel garage di casa, a Paderno d’Adda.
Il sospetto mandante
Per quel delitto ci sono già due reoconfessi, ovvero gli esecutori materiali: Fabio Citterio, 46 anni anche lui di Lurago d’Erba, e Tiziana Molteni, 53 anni di Dolzago. Sono loro ad aver tirato in ballo Pirrotta che, dal canto suo - come ha ricordato ieri mattina, nell’introdurre il processo, Stefano Didonna, l’avvocato difensore - si è invece sempre proclamato innocente.
Leggi i particolari su “La Provincia di Lecco” in edicola martedì 24 settembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA