Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 30 Giugno 2015
Ostello a cinque stelle a Morbegno, il nodo è la gestione
Entro luglio saranno finiti i lavori per il recupero, il Comune deve decidere se affidarlo ai privati. Posti letto ridotti per farla diventare una struttura di qualità. L’intervento è costato quasi 800 mila euro.
Ci siamo: entro la fine di luglio si conclude il recupero del secondo chiostro al Sant’Antonio che ospiterà la nuova struttura ricettiva. In questo lasso di tempo l’amministrazione comunale sarà impegnata a definire la modalità di gestione degli spazi. « Siamo ormai in dirittura d’arrivo con i lavori –spiega l’assessore ai Lavori pubblici Massimo Santi - che per luglio saranno ultimati rispettando alla perfezione il cronoprogramma».
Si è lavorato, da una parte, al restauro nel porticato e insieme alla realizzazione degli spazi che ospiteranno la nuova struttura ricettiva: dai locali, ai serramenti, dagli impianti termosanitari a quelli elettrici. Sono stati completati il vano ascensore, le scale, i divisori fra le camere, «e mancano quindi infissi e finiture e ovviamente la parte relativa all’arredamento» precisa Santi. Il recupero di questa porzione dell’ex convento morbegnese prevede, infatti, sia l’operazione di restauro sia la creazione di spazi ricettivi al primo piano della struttura.
I lavori di recupero del chiostro sud si aggirano sugli 800mila euro. Più in generale l’intervento rientra nel progetto Distretti culturali della fondazione Cariplo ed è curato dall’architetto Graziano Tognini di Sondrio incaricato della riconversione dell’ala sud del chiostro.
Il recupero mira alla realizzazione del futuro spazio ricettivo sostenuto grazie al contributo del 50% di Fondazione Cariplo (cioè 550mila euro su 1.050.000 euro totali) che dovrà essere definito sotto il profilo della gestione che potrà essere o comunale oppure potrà coinvolgere partner privati). «Al primo piano- precisa ancora Santi - ci sono le camere, una piccola lavanderia e spazi ridimensionati rispetto all’originale per rispettare la nostra idea di realizzare una struttura di qualità e non un semplice ostello» . Per questo i posti letto sono stati ridotti da 21 a 14, al primo piano vengono sistemate camere e alcuni locali nella parte nord (soggiorno, spazio per la prima colazione, zona deposito biancheria, rifiuti); il soppalco sopra le camere ricavato nella parte est sarà adibito ad area lettura, spazio per la connessione internet eccetera. L’impresa che si sta occupando dei lavori è la Edilfist, mentre i restauri sono affidati a Giorgio Baruta. L’obiettivo della giunta Ruggeri è quello di dare vita a uno « spazio ricettivo non per “saccopelisti“,casomai un ostello a cinque stelle integrato con le funzioni dell’intero complesso di Sant’Antonio» come aveva spiegato a suo tempo l’ex consigliere Marco Ghilotti.
Ora resta da sciogliere il nodo della gestione degli spazi che probabilmente non saranno curati direttamente dal comune, ma da soggetti terzi con i quali l’amministrazione si sta confrontando.
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