Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 20 Novembre 2013
Ospedale di Morbegno
Futuro da ripensare
Il commissario dell’Azienda ospedaliera, Stasi, ha annunciato il blocco del progetto Gianola - Il nosocomio di Morbegno deve valutare quali servizi sanitari servano al territorio prima di investire
Otto milioni di euro già spesi sull’ospedale di Morbegno per la messa in sicurezza strutturale del padiglione Mattei, per l’impiantistica, l’antincendio e l’ammodernamento dei poliambulatori e altri 5 ancora da impiegare per il rifacimento del blocco operatorio, ma la delicata fase congiunturale e la necessità di razionalizzare il sistema sanitario provinciale impongono una seria riflessione sul destino del nosocomio di piazza Sant’Antonio.
Il progetto dell’ex direttore generale Luigi Gianola, che aveva pensato per Morbegno a due nuovi reparti altamente specializzati nell’oculistica e nell’odontostomatologia potrebbe saltare alla luce delle comunicazioni fornite ieri all’assemblea dei sindaci del comprensorio della Bassa Valle dal commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Maria Beatrice Stasi.
In sala una quindicina di sindaci del mandamento, il presidente della Provincia ,Massimo Sertori, l’assessore alla Sanità Giuliano Pradella, i sindaci di Morbegno Alba Rapella e di Sondrio Alcide Molteni e il presidente della Comunità montana Alan Vaninetti, che accetta di rilasciare alcune anticipazioni sull’incontro di ieri sera, nell’attesa di vedere oggi il comunicato ufficiale del tavolo che si è svolto a porte chiuse. «Ringrazio la dottoressa Stasi per la chiarezza che ha voluto avere nei nostri confronti e la disponibilità che ha manifestato - così Vaninetti -. Il suo intervento ha confermato il dubbio che avevamo manifestato lo scorso anno con Gianola sull’investimento di 12 milioni di euro per le sale operatorie quando in realtà non ci serve oculistica e odontostomatologia e il rischio è di doverle chiudere nel breve periodo».
Per poi proseguire. «Per cui accolgo con stima la sua proposta di riassegnazione in altri investimenti delle somme residue». E chiude con una riflessione sull’insediamento proprio in Bassa Valtellina di molte cliniche e ambulatori privati. «Perché proliferano le offerte di diagnostica e di day ospital sul territorio - si chiede Vaninetti - forse perché ci sono delle carenze di qualità? Forse perché non abbiamo risposte in tempi certi e reali? Forse perché una struttura così come quella di Morbegno non funziona? O Forse perché certe risposte non sono di prossimità? Siamo in un momento storico e congiunturale particolare. Che qualcosa vada cambiato è risaputo. Quattro ospedali fotocopie non servono».
La proposta avanzata da Stasi ai sindaci in questa fase preliminare e di rielaborazione di un nuovo progetto per la città e il comprensorio, è di raccogliere i dati dell’Asl sui bisogni di servizi sanitari richiesti dal territorio del Morbegnese per ripartire da qui e formulare una proposta che sia in linea con queste istanze. Il dibattito, dunque, sembra essere stato aperto e costruttivo, e Stasi si è detta disponibile a discutere qualsiasi suggerimento che potrà arrivare dagli enti locali. «L’ospedale di Morbegno non è così decentrato come quello di Chiavenna, per certe specializzazioni i nostri cittadini possono benissimo far riferimento a Sondrio - ancora il presidente della Cm - dobbiamo capire quali prestazioni e quali servizi sia utile avere qui».
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