Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 05 Gennaio 2014
«Omicidio stradale?
Reato del tutto inutile»
Il presidente provinciale Aci, Trinca Colonel: «Basterebbe fare rispettare le leggi esistenti. Sono problemi di legalità e non di circolazione»
Pene più alte, anche fino a 10 anni di carcere, per i pirati della strada. Punite più severamente l’ubriachezza e la guida sotto l’effetto di droga. E infine un processo più rapido per garantire alle vittime quantomeno il risarcimento dei danni in tempi brevi.
Sono questi i punti principali del reato di “omicidio stradale” che il Governo vuole istituire entro la fine delle mese. Salutata da molti come un giro di vite necessario, l’iniziativa non convince tutti. Decisamente scettico, per non dire apertamente critico, il presidente provinciale dell’Aci Giovanni Trinca Colonel: «Le regole c’erano già, basterebbe fare applicare quelle».
E se il Governo sta valutando se procedere utilizzando lo strumento formale del decreto o quello del disegno di legge, è la sostanza delle disposizioni contenute nella bozza della norma a non convincere il rappresentante degli automobilisti di Valtellina e Valchiavenna.
«La sensazione è che si tratti di un’iniziativa presa in seguito alle sacrosante proteste dei familiari di alcune vittime della strada - prosegue nella sua analisi Trinca Colonel-. Incidenti gravissimi, ma che devono essere considerati casi di delinquenza vera e propria e non problemi relativi alla circolazione stradale vera e propria. In alcuni i casi i responsabili erano alla guida di auto rubate e avevano assunto alcol o droghe. Il fatto è che persone di questo tipo non dovrebbero poter circolare liberamente, visto che violano una serie di leggi già in vigore».
Più che la mancanza di una fattispecie di reato ad hoc, insomma, sarebbe una normale, benché serissima, questione di legalità. «Il fatto è che le leggi vanno anche fatte rispettare. Quante volte tocca leggere di indagati arrestati per reati violenti che dopo pochi giorni ottengono la scarcerazione per i motivi più disparati - si chiede il presidente dell’Aci -? Non solo, ma mi chiedo come si intende procedere nei confronti di chi provocasse delle vittime utilizzando in modo pericoloso, per esempio, una bicicletta o qualche altro mezzo che non richiede la patente di guida».
Più che l’inasprimento delle pene, comunque, l’obiettivo del Governo sembra essere quello di velocizzare il processo per le cause legati agli incidenti stradali. «Ma anche qui vale ancora lo stesso discorso - sempre Trinca Colonel -. Si parla di istituire una corsia preferenziale. D’accordo, ma mi domando: non è così che dovrebbe funzionare la giustizia? Tutti i processi e si dovrebbero svolgere in tempi rapidi, e non soltanto quelli per gli incidenti sulle strade».
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