Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 23 Aprile 2014
Omicidio di Joele Leotta
Parla l’amico sopravvissuto
Al processo di Maidstone per l’omicidio la drammatica testimonianza del compagno
«Volevano già aggredirci prima ». In aula il video della devastazione dopo l’assassinio
Un altro drammatico giorno, intriso di fatti e dolore, s’è vissuto ieri a Maidstone – in Inghilterra – dov’è in corso il processo agli imputati per l’assassinio di Joele Leotta e il ferimento dell’amico Alex Galbiati: la «brutale aggressione» dei due ventenni avvenne il 20 ottobre scorso nella stanza che occupavano sopra il ristorante dov’erano camerieri.
Quattro lituani tra i 21 e i 30 anni di età sono accusati dell’«insensato gesto di ubriaca violenza»: così lo definisce il Pm Philippa McAtasney.
La feroce aggressione è stata ricostruita ieri pomeriggio dallo stesso Alex Galbiati: cruciale è ritenuta la sua testimonianza, che potrebbe protrarsi per alcuni giorni.
Ieri ha cominciato col dire: «Prima dell’aggressione del 20 ottobre già qualcuno aveva cercato di forzare la porta della nostra camera da letto: una sera un ragazzo ha cercato di aprire la porta di camera nostra e poi se ne è andato via».
Alex Galbiati si era presentato sin dal mattino in tribunale per passare in rassegna le prove e prepararsi alla deposizione; davanti alla corte è avvenuta inoltre la proiezione di due filmati. L’uno, girato dalla polizia al proprio arrivo nella stanza degli italiani: ne ha evidenziato la devastazione subito dopo il pestaggio e le macchie di sangue ovunque. Il secondo video, girato dagli agenti in ospedale, riguarda proprio Galbiati: ricoverato, si presentava con profonde ferite sul volto, sulla testa ed ematomi in tutto il corpo.
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