Cronaca / Circondario
Domenica 09 Novembre 2014
Olginatese: «A Inveruno
per cercare la prestazione»
Il pareggio con la Caratese ha fatto di nuovo crescere i timori sulle prestazioni dei bianconeri di Corti
Sì, c’era un rigore sacrosanTo per gli olginatesi, troppo vistoso l’atterramento in area di Di Fiore che l’arbitro ha avuto paura di sanzionare nel finale partita contro la Folgore Caratese.
Ma di sicuro il pareggio ottenuto dai bianconeri 0-0 ha fatto fare un passo indietro ai bianconeri anche considerando che hanno giocato una sessantina di minuti con un giocatore in più della Caratese senza però mai riuscire a fare un tiro nella porta avversaria. È anche vero che prima di iniziare la partita ai bianconeri è venuto a mancare Rossi infortunatosi nella fase di riscaldamento e poi alla fine del primo tempo anche Laribi ha dovuto lasciare per infortunio ma sta di fatto che la prestazione è stata insufficiente. Per tutta la settimana si era sperato in un successo che desse respiro alla formazione bianconera guidata da mister Corti e invece si è assistito ad una gara da dimenticare primo per i troppi passaggi sbagliati poi per la lentezza della squadra in campo, ma soprattutto per la pochezza che la formazione di mister Corti ha offerto in attacco. Al di là della buona volontà messa in campo da Bianchimano, Di Fiore, Formigoni e Farina, la realtà ci dice che non sono riusciti una sola volta a impegnare il portiere avversario.
«È difficile da spiegare – ci dice il centrocampista Greco – anche a noi stessi, questi rendimenti altalenanti. Credevamo che la partita vinta a Mapello ci avesse sbloccato ma così non è stato. Contro la Caratese eravamo legati, abbiamo commesso troppi errori dal punto di vista tecnico eppure con un uomo in più non siamo riusciti a trarne beneficio. Non so cosa dire e come spiegarlo, prendiamoci questo punto anche se non soddisfa. Si ritorna di nuovo in campo con la trasferta di mercoledì a Inveruno. Chissà che i punti che ci sono sfuggiti contro la Caratese non si riesca a recuperarli contro l’Inveruno».
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