Cronaca / Circondario
Venerdì 05 Settembre 2014
Olginate: 9 mesi senza un soldo
L’appello degli ex Greppi
Nove mesi senza stipendio, e i soldi della cassa integrazione ancora non ci sono. E’ o critica la situazione in cui si trovano i 32 dipendenti della Greppi Holding
Nove mesi senza stipendio, e i soldi della cassa integrazione ancora non ci sono.
E’ davvero critica la situazione in cui si trovano i 32 dipendenti della Greppi Holding, società che circa un anno fa è finita in fallimento a causa di una situazione di esposizione finanziaria parecchio complicata.
La procedura di cassa integrazione è stata firmata lo scorso 20 gennaio e tutti gli iter burocratici al ministero del lavoro per l’approvazione della pratica, che consente all’Inps di dare il via al pagamento degli assegni di sostegno al reddito, sono stati compiuti.
Eppure qualcosa si è inceppato: «Sappiamo che il ministero ha mille problematiche gravi tanto quanto (o forse anche di più) della vicenda Greppi - dicono i due sindacalisti Elena Rossi della Cgil e Marco Oreggia della Cisl - Ma non è possibile che ancora oggi, dopo nove mesi di attesa non sia possibile sapere che fine abbia fatto il decreto di cassa integrazione destinato ai lavoratori della Greppi. Lanciamo un appello alle istituzioni e al ministero, affinché sblocchino la procedura e finalmente facciano pervenire ai lavoratori i soldi loro dovuti».
Un appello rivolto in particolare ai parlamentari lecchesi, perché si attivino nella capitale per sloccare la situazione.
Anche chi si è rimboccato le maniche per cercarsi una nuova occupazione si è ritrovato ad affrontare parecchie difficoltà:
«Alcuni hanno lavorato per conto di società interinali che non li hanno pagati. Queste persone hanno il morale davvero a terra e qualcuno è persino arrivato al sindacato a chiedere un aiuto economico per riuscire a coprire le spese correnti. E’ inammissibile che in un territorio come quello di Lecco succedano cose come questa», dice Oreggia.
Inoltre le speranze di vedere in attività lo stabilimento di Olginate, specializzato nella produzione di cancelli e saracinesche, si affievoliscono sempre di più.
«Da ottobre la Greppi si trova in procedura fallimentare e nonostante i tentativi del commissario di rimetterla sul mercato - spiega ancora Elena Rossi - sappiano che non ci sarebbero degli interessamenti per la società. Dunque, il futuro dell’azienda, sarà quella di concludere la liquidazione dei beni della società, ma difficilmente l’azienda tornerà operativa e questo è un altro duro colpo da incassare per i lavoratori che, in fondo in fondo, non hanno mai smesso di sperare in una riaccensione dello stabilimento».
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