Cronaca / Oggiono e Brianza
Venerdì 16 Maggio 2014
Oggiono: «I giardinetti fanno pietà»
I cittadini contro il Comune
Si sentono di serie B: «Ha recintato il parco al Peslago, ma quei soldi servivano qui»
Lamentano che l’erba è alta, i giochi sono vecchi, arrugginiti e pericolosi per i bambini
«Cittadini di serie B: con i soldi spesi all’altro capo del paese, per cintare elegantemente il parco del Peslago, si sarebbero potuti mettere finalmente anche i nostri figli alla pari degli altri»: gli abitanti del Bersaglio, riuniti in assemblea l’altra sera, hanno puntato il dito anzitutto sul giardinetto all’ingresso del popoloso rione, abitato da decine di famiglie, molte giovani e con figlioletti.
«Sappiamo già la risposta dell’amministrazione: mancano i soldi ma – hanno detto i presenti nel Pala-Bachelet - non si rende neanche conto di quanto potrà costarle il risarcimento del primo bambino che si facesse male sul serio. I giochi sono vecchi, ruggini; non rispettano minimamente le norme, non hanno il tappetino anti-trauma in caso di caduta; l’altalena è priva di sicurezze: è il vecchio modello con due catene e un’asse. L’erba è trascurata, alta, quindi nasconde qualsiasi cosa possa ferire i più piccini». La sicurezza è stata contestata ad ampio raggio.
«Abbiamo subìto furti nelle case, anche recentemente: abbiamo parlato con la polizia locale, chiedendo più illuminazione e telecamere; macché. La videosorveglianza potrebbe servire anche per tenere sotto controllo il decoro del quartiere, oltre che ladri e vandali: infatti, al Bersaglio sorge (tra l’altro) una scuola superiore con studenti provenienti da tutto il circondario; capita il sabato di vedere genitori arrivare a ritirare i figli, scendere dall’auto e buttare la pattumiera di casa nei cestini davanti alle nostre case. Per non parlare – ha rincarato la gente – della sosta selvaggia: al Bersaglio non manca niente, persino il presidio centralizzato dell’Asl, ma i posteggi non sono segnalati, né regolamentati. Tutti entrano ed escono dove vogliono, interferendo con lo stop; un’intera area resta semivuota perché i forestieri non la conoscono e s’affollano in quella principale».
Per Arveno Fumagalli, di “Insieme per Oggiono” che organizzava l’assemblea, «per eliminare i disagi di un intero quartiere basterebbero un paio di cartelli, telecamere (oggi esistono a pannelli solari e quindi possono autofinanziarsi), anelli viari per alleggerire la pressione del traffico e, per gli incivili, inasprire o almeno applicare le sanzioni». Qualche residente ha ricordato come il quartiere è nato: «In un chilometro quadrato sono stati concentrati i servizi di tutta una città: chi ha fatto queste scelte, qualche domanda dovrà porsela».
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