Difensore, addio: anche a Oggiono i cittadini dovranno cavarsela d’ora in poi da soli. Legge, dura legge: coi suoi tempi, la Finanziaria 2010 è infine riuscita a produrre gli effetti e fare piazza pulita del cosiddetto avvocato dei cittadini, che qui aveva da anni il volto di Giulio Donegana.
«E’ sicuramente con un po’ di tristezza e di emozione – ha detto Giulio Donegana – che mi congedo dal ruolo: il Comune di Oggiono non avrà più il difensore civico in quanto figura soppressa nel quadro delle misure per il contenimento della spesa pubblica, in corrispondenza con la riduzione del contributo ordinario dello Stato agli enti locali». Donegana, però, non percepiva un euro: si era messo a disposizione a titolo di volontariato.
«Tre sono i connotati che hanno caratterizzato questa attività nei vari contesti in cui ho operato: la tutela degli interessi singoli o associati – riepiloga - la limitazione degli atti di cattiva amministrazione; l’orientamento dell’azione della pubblica amministrazione affinché risultasse responsabile verso tutta la popolazione, con particolare riguardo per quella più disagiata. In estrema sintesi – sostiene - in questi anni, la difesa civica ha perseguito il rafforzamento dei valori democratici. Avrebbe avuto bisogno di una riforma, di una legge che ne definisse meglio gli ambiti di intervento e le funzioni, per accrescerne il suo ruolo nell’interesse dei cittadini: invece, purtroppo, con la legge finanziaria è stata praticamente soppressa.
Si è trattato di una decisione che ha cancellato una figura importante nel sistema delle autonomie locali e ciò comporterà una penalizzazione delle fasce più deboli della popolazione, spesso prive dei mezzi – evidenzia Donegana - per rivolgersi a un avvocato o ad altri strumenti di tutela.
E’ vero che le funzioni del difensore civico comunale possono essere attribuite (mediante convenzione) al difensore unico della Provincia, ma certamente questa scelta renderà meno agevole il ricorso e conseguentemente determinerà una minor tutela dei diritti e delle necessità della popolazione».
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