Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 07 Gennaio 2015
Nuova statale, Cosio vuole vederci chiaro
Il sindaco Vaninetti ha chiesto un incontro all’Anas e all’impresa per conoscere l’impatto del cantiere. «Il primo tratto arriva qui e da qui riparte il secondo, interessando in maniera pesante l’agricoltura».
Gennaio 2015 è atteso dai più come il mese di avvio per i lavori della tangenziale di Morbegno. Mentre si aspetta di superare gli ultimi giorni di festa per vedere muoversi la complessa macchina attuativa dei cantieri e delle fasi preliminari di sistemazione e scavo, a Cosio Valtellino si fa il punto sul coinvolgimento nell’opera del proprio territorio.
«Si dice “tangenziale di Morbegno” - ha chiarito da Cosio il sindaco Alan Vaninetti - ma ancora una volta a mettere a disposizione i nostri prati, le zone agricole, per il prosieguo di questa importante infrastruttura provinciale, siamo noi. Tre chilometri e mezzo del nuovo tratto corrono nella nostra zona: si arriva qui con il primo stralcio, e ovviamente si riparte dal nostro Comune, da Cosio Valtellino, andando a impegnare fortemente oltre la parte agricola anche l’abitato, con un coinvolgimento della viabilità interna». Dei 9,6 chilometri del secondo tratto della nuova statale che verranno costruiti nei prossimi 35 mesi da Cosio al Tartano, 3,5 sono sulla sezione cosiese, 4,8 chilometri è la lunghezza di strada in territorio morbegnese, 650 metri di nuova 38 passano per Traona, 550 in Comune di Civo. Una quarantina di metri interesseranno anche Dazio, circa cento metri Talamona.
Ma ci sono le gallerie. Dei 4.800 metri di nuovo tracciato previsto per Morbegno, 4.200 metri scorrono in “sotterranea”, i 3,5 chilometri di Cosio Valtellino sono tutti esterni, su rilevato. «Insieme a Traona - ha chiarito ancora il sindaco Alan Vaninetti - abbiamo chiesto un incontro con l’Anas e con l’impresa che realizzerà la tangenziale. Dobbiamo avere a disposizione tutte le informazioni relative alle piste di cantiere, alla creazione di aree di lavoro, e si deve cercare un punto di incontro. Dobbiamo avere i dettagli sulla consistenza del transito dei veicoli da e verso i cantieri, attivare in questo modo eventuali accorgimenti sulla viabilità interna, che risulterà comunque fortemente influenzata. Abbiamo - ha anche detto - urgenza di ottenere chiarimenti relativi alla rumorosità dei lavori, ci sono da vagliare i problemi relativi alle acque, ai reflui, tutti argomenti da affrontare. Abbiamo coscienza della grande utilità di questa opera per il traffico interno, locale, turistico, provinciale - ha precisato Vaninetti - ma si devono al contempo attutire gli impatti dei lavori sulle comunità locali». L’attenzione è anche sui cambiamenti che arrivano “insieme” alle nuove strade. «I paesi che oggi sono attraversati dalla “vecchia” 38 resteranno esterni, c’è da prepararsi. Tra quattro, cinque anni, chi verrà nelle nostre zone, lo farà perché molto motivato a visitare questi luoghi, il transito automobilistico abituale sarà scomparso, si dovranno mettere a punto sinergie tra Comuni vicini, per proporre in modo nuovo i nostri comprensori».
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