Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 23 Settembre 2013
Nuova statale 38: forte
incremento di traffico
I quali parlano di un +10,6% di afflusso registrato sulla tratta lecchese della super strada 36 rispetto allo stesso periodo del 2012
È nata da poco più di un mese e oggi per la nuova Statale 38 “dello Stelvio” arrivano, insieme ai dati Anas sull’andamento del traffico durante l’esodo estivo lungo le principali vie di comunicazione italiane (fine luglio-1° settembre il periodo in esame), i primi numeri su cui sviluppare riflessioni e confronti. I quali parlano di un +10,6% di afflusso registrato sulla tratta lecchese della super strada 36 rispetto allo stesso periodo del 2012, piazzando di diritto la strada del Lago sotto i riflettori in uno scenario che la vede, in Italia, seconda solo alla porzione calabro-lucana della Salerno-Reggio Calabria (+14,2% sul Pollino).
Cifre di tutto rispetto, dunque, per una “36” che registra un picco certo capace di convogliare sulla via dello Spluga parte di quel 10,6%, ma che per la maggior parte sfocia direttamente sui 9 chilometri inaugurati lo scorso 31 luglio tra Fuentes e Cosio confermando l’attrattiva esercitata dal nuovo tratto stradale sul turismo targato Milano e Brianza, che ha risposto in maniera rilevante all’invito della passerella d’ingresso valtellinese.
Soprattutto considerando che la stessa Anas sottolinea come quest’anno le difficoltà economiche non abbiano frenato i viaggi di lunga percorrenza, limitando invece sensibilmente vacanze brevi e spostamenti di media distanza: controtendenza piena, allora, per le vie di comunicazione lecchesi e valtellinesi, battute tradizionalmente da turismo di medio raggio; controtendenza che trova tra i propri motivi i due grandi interventi che tra aprile e luglio 2013 hanno portato all’inaugurazione della SS38 e, sul versante brianzolo, dei 1800 metri di tunnel che scavano Monza accelerando non poco il traffico in uscita da Milano. 340 milioni di euro complessivamente (un centinaio solo nel monzese) per due opere che – anche per merito delle diffuse campagne di pubblicizzazione messe in campo grazie anche alla massiccia presenza di personalità politiche alle rispettive feste di battesimo – cominciano a restituire frutti in ogni caso interessanti, per lo meno sul piano dei numeri.
Numeri ora disponibili: e se nel caso della nuova “38” non mancherà certo l’analisi compiaciuta dei moltissimi fautori di un intervento senza dubbio efficace, rimangono validi i distinguo avanzati da chi – al di là delle polemiche su impatto ambientale, costi e opportunità della sopraelevata – si augura che tanto l’opera stessa quanto il sensibile incremento di afflusso turistico da essa favorito vengano gestiti ed inseriti con accortezza ed attenzione nel quadro più ampio delle esigenze del territorio nel suo complesso.
Come ha fatto pochi giorni fa il presidente della Società Economica Valtellinese Benedetto Abbiati, il quale presentando di un ciclo di incontri dedicati al legame tra economia e paesaggio, ha sottolineato l’importanza di far sì che le opere infrastrutturali vengano affiancate da interventi volti a valorizzare il paesaggio intorno. Affinchè le infrastrutture servano il territorio, non viceversa.
«La Statale c’è e di per sé non è un male: serve però che si inserisca in un paesaggio capace di attrarre e assorbire il grande flusso di persone che su di essa si muove. Per questo, però, va ora spostata l’attenzione ad uno “sfondo” che non può essere lasciato a se stesso».
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