Cronaca
Sabato 11 Aprile 2020
Niente gite per Pasquetta
Controlli anche sui sentieri
Polizia Stradale sulla Regina, Carabinieri sulla vecchia strada e Soccorso Alpino sugli accessi ai monti: il lago e i paesi della Valle Intelvi ”blindati”
Il lago e buona parte delle valli adiacenti, in piena emergenza Coronavirus, si blindano in vista del lunghissimo week end di Pasqua e lo fanno, per la parte montana, attraverso una novità assoluta: l’impiego dei tecnici del Soccorso alpino.
Se dunque la Polstrada presidierà o meglio darà corso ad posto di controllo fisso lungo la Regina e i carabinieri saranno chiamati a presidiare la “strada bassa” (la vecchia Regina), l’intera stazione Lario Occidentale del Soccorso alpino - che fa capo alla XIX Delegazione Lariana - sarà impegnata sulle principali vie d’accesso che portano alle frazioni montane di parte dei Comuni intelvesi, del Porlezzese, ma anche della lunga fascia costiera che parte da Colonno e arriva a San Siro, passando per Sala Comacina, i quattro Municipi di Tremezzina, Griante, Menaggio e San Siro.
Venti tecnici impiegati
Più di 20 i tecnici impiegati, con cinque mezzi a supporto. La definizione esatta per comprendere appieno quale sarà il ruolo del soccorso alpino sta nella parola “osservatori”. Insomma, toccherà a loro monitorare sino a lunedì pomeriggio le principali vie d’accesso che portano ai monti. I tecnici del Soccorso Alpino non potranno chiedere documenti, ma - questo sì - allertare subito le forze dell’ordine e le polizie locali in caso di comportamenti scorretti. Si tratta, come detto, di una prima “assoluta” nata da una proficua collaborazione che ha coinvolto i Coc (Centro Operativi Comunali) e dunque in primis i sindaci, le forze dell’ordine e non da ultimo la prefettura, in accordo con il responsabile della stazione Lario-Occidentale e Ceresio. Sul fatto che l’intenzione sia quella di impedire o quantomeno limitare il più possibile gli accessi alle frazioni montane, lo dimostra il fatto che già nel tardo pomeriggio di ieri i tecnici del Soccorso alpino erano in azione località Acquafredda a Lenno, importante snodo ubicato in cima all’abitato da cui partono due importanti sentieri montani, uno che conduce verso la località di Narro e l’altro - meta ideale per passeggiate e gite fuori porta (assolutamente off limits, questo va rimarcato) - che porta verso l’Abbazia di San Benedetto in Val Perlana.
Da ieri fino a Pasquetta
E il discorso vale anche per le frazioni montane di Ossuccio, accessibili da più punti. Al debutto di questo nuovo e importante sistema operativo di monitoraggio del territorio - accanto al Soccorso alpino - c’erano il maresciallo Paolo Lo Giudice, comandante della stazione carabinieri di Tremezzina e il comandante della polizia locale, Massimo Castelli. Di sicuro, l’attenzione dovrà rimanere alta per tutte le 72 ore del lungo fine settimana di Pasqua. Anche perché, come hanno fatto notare gli stessi tecnici del Soccorso alpino, un eventuale malore (classico esempio) in una baita montana dovrà essere trattato in tutto e per tutto come un sospetto caso di Covid 19. E ciò significherebbe un intervento sul campo con tanto di mascherine protettive, guanti e protezioni in un difficile contesto come quello montano.
Negli ultimi giorni i carabinieri di Tremezzina hanno elevato due sanzioni - da 500 e da 400 euro - ad altrettanti privati pizzicati sui sentieri montani . L’appello forte resta quello di rimanere a casa.
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