Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 06 Ottobre 2014
Mummificati i resti
trovati nel ghiacciaio
E ci sono delle monete
La testimonianza del valtellinese che li ha scoperti
«Affiorava il cranio, il resto del corpo ancora sotto»
Il mistero dello Scerscen ormai ha i giorni contati
Ha i giorni contati, l’ultimo mistero del ghiacciaio dello Scerscen Superiore, dove l’altro pomeriggio un escursionista ha ritrovato dei resti umani, segnalando subito l’accaduto alle forze dell’ordine.
A guidare il testimone verso quello che si sarebbe poi rivelato un corpo mummificato ancora in ottimo stato di conservazione, è stato il suo cane, il fedele setter che spesso lo accompagna in quota, sul gruppo del Bernina.
A meno di ventiquattr’ore dalla scoperta tra i ghiacci sopra il rifugio Marinelli-Bombardieri, a quota 3.200 metri, si apprendono dunque particolari a dir poco sorprendenti, che già aiutano a tracciare un profilo del “prigioniero” rivelato da condizioni meteo che stanno progressivamente allentando la morsa del gelo.
Mummificato
Il ritrovamento è opera anzitutto di un esperto escursionista di Caiolo, Roberto Ciapponi, 41 anni, una vita professionale nel settore edile.
La sua testimonianza consegna alle cronache il profilo di quello che potrebbe essere stato a sua volta un escursionista, forse svizzero, precipitato in una fenditura del ghiacciaio.
«A farmi insospettire è stato il cane, era agitato e continuava a girare attorno a un punto preciso - racconta Roberto - Mi sono avvicinato e ho visto quel cranio che affiorava dal ghiaccio».
Sono particolari macabri, quelli che il quarantunenne, membro tra l’altro della Protezione civile, ha riferito anche alle forze dell’ordine.
«Aveva ancora attaccato dei capelli, le sembianze ormai hanno assunto i contorni di una specie di spugna marrone. Si vedevano i denti, su uno si distingueva una placca, come se fosse un’otturazione, inoltre c’era ancora della materia celebrale, visibile. Questa parte ora si sta deteriorando, ma sotto penso che il corpo sarà meglio conservato».
Molto interessanti sono anche gli oggetti che il valtellinese ha ritrovato accanto al corpo.
«Si vedevano dei brandelli di stoffa, - racconta ancora Roberto - a me sembrava una coperta, inoltre dei lacci di cuoio. Lì vicino poi ho trovato anche una specie di portafoglio».
Monete svizzere
«Ho guardato all’interno, c’erano delle monete svizzere, franchi datati 1910 e 1921».
Che si tratti dunque di un escursionista della vicina Confederazione, vissuto nel periodo attorno alla Seconda guerra mondiale? Può essere, le prime indicazioni portano comunque a questo periodo, senza escludere la possibilità che possa trattarsi di un studioso o anche un militare.
Roberto Ciapponi in mattinata aveva raggiunto il passo Sella. Lungo la via del rientro è avvenuta la scoperta. Nella stessa ristretta area, il quarantunenne ha trovato anche dei tappi di sughero e delle stringhe. Ora si tratterà di recuperare il corpo e le speranze di poterlo identificare a questo punto sono davvero concrete. n
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