
Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 28 Gennaio 2015
Movimento frana: sì al monitoraggio
per la Val Genasca
C’è l’accordo con Arpa per realizzare i lavori. Sarà un intervento di 184mila euro, di cui 30mila a carico della Comunità Montana Valchiavenna.
Via libera nei giorni scorsi all’annunciato progetto di monitoraggio in profondità della frana della Val Genasca.
Il direttivo di Comunità Montana ha approvato l’elaborato definitivo dell’intervento che sarà realizzato in accordo con Arpa Lombardia. I lavori partiranno presto, a un anno esatto dal danneggiamento irrimediabile della colonna inclinometrica automatica posizionata negli anni scorsi. Un incidente avvenuto in coincidenza con un periodo di fortissime precipitazioni tra gennaio e febbraio 2014 che ha portato anche a un netto scivolamento del corpo franoso.
Il sistema di monitoraggio, però, è considerato particolarmente utile per determinare l’ampiezza del movimento franoso e per valutare ogni possibile evoluzione. Va ricordato che nel caso di scenario peggiore il piano di emergenza intercomunale prevede, la chiusura della Statale 36 con possibile interessamento anche degli abitati a valle, a Mese e Chiavenna, per l’occlusione del torrente Liro.
A giugno Arpa aveva dichiarato di concordare sulla necessità di ripristinare il sistema di monitoraggio geotecnico. Da lì è arrivato l’accordo per la compartecipazione alla spesa per l’integrazione e il ripristino del monitoraggio. L’accordo prevede un intervento per 184mila euro, 30mila dei quali saranno a carico della Comunità Montana Valchiavenna.
Il progetto non dovrebbe più avere ostacoli, ma i tempi non saranno rapidissimi. Va, infatti, convocata una conferenza dei servizi per avere tutte le autorizzazioni necessarie.
Non è questo, come noto, l’unico intervento in programma riguardante direttamente o indirettamente il grosso fronte di dissesto idrogeologico che incombe sulla bassa Val San Giacomo. Nei giorni scorsi l’ente comprensoriale ha anche affidato l’incarico per la perizia geologica a supporto di un’altra opera riguardante il grande fronte franoso di San Giacomo Filippo: la realizzazione di una bretella di emergenza che collegherà Mese a San Giacomo Filippo passando sopra il corpo frana e sfruttando piste forestali già esistenti.
Il progetto in questo caso è ancora alla sua fase preliminare, ma nelle settimane scorse ha sollevato qualche perplessità soprattutto da parte dei consorzi montani presenti nelle zone interessate dal passaggio del tracciato proposto. Rimane sulla carta, visto che si parlerebbe di una spesa di milioni di euro insostenibile per le casse degli enti locali, almeno per il momento, l’idea di realizzare un tunnel dalla ex Casa Cantoniera di Bette fino al quarto tornante a salire attraverso la parete sinistra della valle. Una strada che oltre al problema della Val Genasca risolverebbe il problema dei tornanti stretti prima dell’abitato di San Giacomo Filippo e della caduta di sassi dallo stesso versante per il momento destinata a rimanere poco più di una indicazione di massima.
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