Morbegno, a San Giovanni

Ripreso il restauro

Dopo la facciata ora i lavori si concentrano sugli intonaci interni minacciati dall’umidità

Previste opere per 300mila euro per riportare alla luce i vari periodi storici stratificati

Morbegno

Ripresa in questi giorni la campagna di restauri e di valorizzazione della collegiata di San Giovanni, partita nel 2001 con il recupero della maestosa facciata e l’esecuzione dei calchi delle quattro statue sommitali. Già da alcune settimane si sta lavorando alla sistemazione del tetto, per bloccare le infiltrazioni d’acqua, un intervento propedeutico al restauro conservativo delle volte, delle lesene, dei matronei e del cornicione. Complessivamente si tratta di operare su circa 4mila metri quadri di superficie, con l’obiettivo di risanare le parti danneggiate dall’umidità e di restituire alle superfici murarie velate in tinta giallo Milano nell’800, secondo il gusto dell’epoca, la tonalità settecentesca che era di un grigio-azzurrato nelle volte e degli sfondi delle pareti e di un bianco avorio nelle lesene e nei costoni.

L’intervento è progettato dall’ingegnere Luca Gadola e dalla moglie, l’architetto Ernesta Croce, già curatori dei precedenti interventi, e si è avvalso, del finanziamento della fondazione Isabel e Balz Baechi di Zurigo, la stessa che ha contributo al restauro dello storico palazzo Malacrida. Lo scorso autunno, la coppia di mecenati elevatici venne insignita della cittadinanza onoraria in virtù proprio dell’impegno profuso a favore del patrimonio storico e architettonico della città. «L’obiettivo di questa prima fase di lavori già finanziati con 300mila euro in tre anni - spiegano i due progettisti - sarà quello di recuperare l’originario aspetto cromatico settecentesco della collegiata, partendo dalla cappella della Madonna del Carmine, che sarà il nostro cantiere pilota».

È stata esclusa l’ipotesi di un recupero dell’intonaco originario per il veto della Soprintendenza, in quanto non c’è la garanzia di un risultato ottimale e per una questione di costi, visto che andrebbe scrostata e ripulita tutta la superficie interessata dal restauro. Un secondo lotto, attualmente non finanziato, ma incluso nel progetto “Un’epoca felice che permane, Morbegno tra il 600 e il 700, esperienze di due secoli in un territorio alpino”, prevede invece la ristrutturazione di un vecchio fabbricato posto sul lato est della chiesa, nel cortile dell’antico ex Monastero della Presentazione, che si vorrebbe destinare ad archivio storico e a piccolo museo delle opere pittoriche e sacre conservate nella collegiata.

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