Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 12 Febbraio 2014
Morbegno, insegna in Cina
«Non tornerei più in Italia»
Non mandiamo in Cina solo ingegneri e rami di aziende, ma anche insegnanti e aspiranti mediatori culturali come Elisa Tarabini
Non mandiamo in Cina solo ingegneri e rami di aziende, ma anche insegnanti e aspiranti mediatori culturali come Elisa Tarabini, ventottenne di Morbegno che da un anno insegna inglese in una scuola materna di Tianjin, la quarta metropoli della Repubblica popolare cinese con i 12 milioni di abitanti.
Laureata alla Statale di Milano in mediazione linguistica e culturale cinese e spagnolo, in Italia l’unica esperienza lavorativa, non pagata, è stata alle elementari di Morbegno dove gli stranieri rappresentano il 10% della popolazione scolastica e i bimbi cinesi tengono il passo rispetto alle altre etnie.
«È stato molto formativo, ma non si può certo vivere d’aria e poi volevo andare all’estero. Tramite amici e un’agenzia ho trovato un posto come ragazza alla pari a Wenzhou, nel sud della Cina». Sei mesi in una famiglia di industriali, mamma e papà quasi sempre fuori per lavoro e lei ad occuparsi dell’unica figlioletta. «Non è stato facile all’inizio, ma i miei datori di lavoro avevano anche un bar e mi esercitavo con il personale, i cuochi hanno voluto imparare a fare la pizza». Sei mesi dopo arriva l’occasione giusta, a Tianjin, dove una scuola materna belga ma gestita da cinesi, cerca un insegnante di inglese per i suoi allievi. «In Cina, nelle scuole private è di moda, per una questione di prestigio, avere insegnanti occidentale. Così ho cominciato e mi trovo molto bene : adesso come adesso, non tornerei più un Italia».
venire a vivere in Europa».
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