Che ne sarà di Sandrigarden? Il futuro dell’ex azienda di Molteno che faceva macchine per giardinaggio è ancora molto incerto. Sindacati e lavoratori si augurano che, almeno una porzione di attività, possa proseguire attraverso la costituzione di una new co (una nuova società) che punti su prodotti di nicchia, rivolti agli operatori professionali.
Dopo l’avvio di una procedura fallimentare per la controllata Valmaplast, e il conseguente licenziamento di trenta dipendenti che entreranno in mobilità da inizio luglio, ora l’attenzione si sposta sul futuro della società Sandrigarden che è in liquidazione da aprile.
I sindacalisti Rino Maisto della Fiom e Pierangelo Arnoldi della Fim hanno incontrato i due liquidatori Alberto Cattaneo e Giuseppe Monciotti per capire a che punto fossero le trattative per la vendita del capannone, stimato a un valore di 20 milioni di euro.
Tuttavia sembrerebbe che le trattative in corso per la vendita dell’area industriale siano ancora lontane da una conclusione positiva, perché alcune proposte sono sfumate (ad esempio il gruppo Albèa Cosmetics ha fatto un passo indietro) e altre società stanno invece a guardare, sperando in un’ulteriore contrazione dei costi che potrebbe venire da un maggiore gestazione della trattativa.
«Per il momento la situazione è identica a quella di un mese fa - dice Pierangelo Arnoldi - e l’azienda chiede ancora tempo per dirimere alcune questioni, fra cui la vendita del capannone. Mentre non è ancora stato deciso nulla rispetto alla possibile apertura di una procedura concorsuale rispetto alla vecchia società».
In realtà la speranza del sindacato e dei dipendenti (che sono cento tutti in cassa integrazione straordinario per almeno un anno) è che una positiva trattativa per la vendita dell’area possa magari sostenere una ripresa produttiva almeno per una piccola parte della società.
Si continua quindi a sperare nella creazione di una new co, che si faccia carico dell’attività produttiva, dei marchi, dei macchinari e delle linee produttive, per dare il via a una piccola unità industriale specializzata in prodotti di nicchia appetibili per il mercato. «La riunione è stata aggiornata a martedì 25 - spiega Arnoldi - per il momento la società sta mantenendo fede agli impegni presi verso i dipendenti e speriamo che l’azienda al prossimo incontro si presenti con buone notizie».
Al momento sembrerebbe che nessun imprenditore si sia ancora fatto avanti per acquisire il core business dell’azienda, che potrebbe rimanere in capo ai due liquidatori, Cattaneo e Monciotti, rispettivamente ex presidente ed ex direttore di Sandrigarden.
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