Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 14 Luglio 2014
«Modificare il progetto?
Tardi per tornare indietro»
Vaninetti replica ad Aci e Ance sulla nuova 38: «Mancavano le risorse per realizzare le 4 corsie» - Ruggeri: «Bene le migliorie, ma non a discapito della realizzazione dell’opera»
Due corsie anziché quattro. Un errore, secondo il presidente dell’Aci di Sondrio Giovanni Trinca Colonel, o forse un azzardo, visto che stando ai dati sulla incidentalità, il rapporto tra le strade a quattro corsie rispetto a quelle a due, è di uno a cinque.
L’affondo è sul progetto del secondo lotto della nuova 38, in queste settimane arrivato alla fase esecutiva, dopo l’aggiudicazione dell’appalto integrato ad una società di Catania. Che il progetto sia inadeguato e in qualche modo, già vecchio, lo pensa anche il vicepresidente dell’Ance, l’associazione nazionale costruttori, Michele Rigamonti, che su queste colonne ha invocato la convocazione urgente del collegio di vigilanza per verificare la fattibilità di migliorie al tracciato. Una richiesta, quest’ultima, partita anche dal presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori e, nell’ultimo consiglio comunale di Morbegno,anche dal sindaco Andrea Ruggeri. «Non credo che prevedere la doppia canna si traduca in un raddoppio dei costi - aveva sottolineato Rigamonti - visto che in caso di realizzazione di una galleria bidirezionale, la normativa prevede già l’aggiunta di un tunnel di sicurezza, a quel punto, costruire due gallerie non farebbe lievitare poi così tanto i costi».
In realtà pensare oggi, ad una fase progettuale così avanzata, ad una variante dell’opera, è una proposta che si avvicina all’utopia. «A tutti sarebbe piaciuto realizzare una strada a quattro corsie fino al Tartano - afferma il presidente della Cm di Morbegno Alan Vaninetti - ma sappiamo bene com’è andata a finire. Mancavano le risorse economiche per poter realizzare un progetto così ambizioso e gli enti locali della Provincia di Sondrio hanno già fatto uno sforzo notevole per riuscire a garantire la copertura dell’investimento che, per motivi economici, è stato ridimensionato. Arrivati a questa fase, con tutte le difficoltà che un iter di un’opera così complessa comporta, rifare tutto vorrebbe dire, andare a ricercare altre risorse, ma anche perdere altro tempo, probabilmente anni, prima di riuscire a ripartire, mentre i tempi indicati da Anas e la Regione per l’avvio del cantiere sono di pochi mesi».
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