Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 18 Dicembre 2013
Mese: «Fusione dei Comuni
Revocate quella richiesta»
La minoranza chiede di inviare una comunicazione in Regione - Obiettivo chiaro: «Deve essere rispettato l’esito del referendum»
«Revocate la richiesta di fusione». Lo chiede la minoranza del consiglio comunale che, uscita di fatto vincitrice dal referendum del 1 dicembre, ora ha chiesto una discussione in consiglio comunale.
Sarà quello di Mese il primo consiglio comunale dove si parlerà del progetto di fusione con Chiavenna, Gordona, Prata Camportaccio e Menarola naufragato dopo il responso dell’elettorato.
La seduta è convocata per giovedì 19 dicembre alle 21. La minoranza capeggiata da Paola Tortorella e Severino Gadola aveva annunciato subito dopo l’esito negativo del referendum iniziative da portare in consiglio comunale, non considerando la questione chiusa con il pronunciamento popolare. Pronunciamento che a Mese è stato poco meno che plebiscitario a favore del No con oltre il 76% dei voti.
In un primo momento si era parlato anche di una richiesta di dimissioni da presentare al sindaco Luigi Codazzi, ma almeno su questo punto sembra che la questione sia rientrata. Un dibattito, quindi, che dovrò sfociare nella richiesta di revoca di una delibera che data ormai lo scorso mese di luglio. Due i differenti punti inseriti all’ordine del giorno a fianco dell’adozione di un piano di lottizzazione di iniziativa privata. Il primo punto, richiesto dalla minoranza, riguarda l’esame del risultato referendario consultivo. Il secondo la revoca della delibera dello stesso consiglio comunale del 23 luglio con la quale si chiedeva alla giunta regionale l’avvio della procedura per la fusione dei comuni. In pratica una richiesta alla stessa Regione Lombardia di prendere atto dell’esito del referendum e non procedere alla fusione.
Il consiglio regionale, infatti, rimane sovrano rispetto a questa scelta. Teoricamente potrebbe anche ribaltare l’esito del referendum. Un passo che tutti sembrano escludere, comunque. Nei giorni seguenti l’esito del referendum si era mobilitata anche la minoranza del consiglio comunale di Gordona. In una lettera rivolta al sindaco dal gruppo di minoranza “Gordona nel Cuore”, aveva chiesto la trattazione del tema nella prima seduta del consiglio comunale. Con una richiesta simile a quella presentata dalla minoranza di Mese: il varo di un documento che chieda alla Regione di rispettare l’esito referendario. Se per Mese la convocazione del consiglio comunale è arrivata in tempi ristretti, per Gordona attualmente non si registrano comunicazioni in merito.
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