Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 09 Settembre 2014
«Mele, ottima qualità
e nessun difetto»
Bilancio positivo per Quagelli, presidente Melavì: «300mila quintali contro i 200mila del 2013» - Le Gala già raccolte, adesso tocca alle Golden
Grande annata per le mele di Valtellina cui la pioggia estiva non ha fatto un baffo, anzi.
Tant’è che si prevede di raccogliere molte più mele dello scorso anno, considerato che, Gian Luigi Quagelli, presidente del Consorzio Melavì, riferisce una stima di produzione di «280mila-300mila quintali contro i 200mila dello scorso anno, atteso, però, - aggiunge – che ci riferiamo ad un prodotto di ottima qualità, privo di difetti, con buona pezzatura (grossezza), bel colore e, persino, un alto contenuto zuccherino».
Dato, quest’ultimo, riferito alle Golden, la classica mela di Valtellina, «che ha già raggiunto un grado di maturazione buono – conferma Quagelli – addirittura superiore a quello della varietà Stark. Novità assoluta, questa, per i produttori valtellinesi in quanto, storicamente, da noi matura prima la Stark e poi la Golden, invece, quest’anno, andremo a raccogliere prima la mela gialla».
I calendari di raccolta non sono ancora stati stilati «in quanto andremo ad effettuare le prove di maturazione proprio la prossima settimana – precisa Quagelli -, dopodiché si potrà partire col raccolto delle Golden, probabilmente, fra la fine della settimana entrante e quella successiva. Al momento, invece, abbiamo già provveduto al raccolto delle mele Gala, anch’esse di ottima qualità, per una produzione totale di 23mila quintali contro i 17mila dello scorso anno. Abbiamo raccolto anche la poca Renetta che abbiamo, che cresce molto bene, da noi, ma si conserva poco, e stiamo avviando la raccolta della Modì, una varietà nuova di mela rossa che abbiamo inserito in una produzione minima di 2mila quintali». Il “grosso” della produzione, del resto, arriva dalle Golden e Stark che daranno, quest’anno, grandi soddisfazioni, in termini di resa di prodotto, alle 600 aziende associate a Melavì, dalla zona di Postalesio fino a Tovo e Sernio.
«Siamo in presenza di un’annata eccezionale – insiste Quagelli – anche se, in termini commerciali, va considerato che è così per tutti i produttori italiani e, persino, stranieri. Per cui, con ogni probabilità, andrà a finire che dovremo fare i conti con un prezzo di mercato non particolarmente elevato e, al momento, ancora non noto. È per questo che, in queste circostanze, occorre puntare il tutto per tutto sulla qualità, perché è lì che si gioca il tutto».
In termini di spazi di mercato, peraltro, Melavì non è affatto ferma. «È vero che lo sbocco tradizionale della nostra produzione resta, in massima parte, il mercato italiano – precisa il presidente – con un interesse maggiore verso la mela rossa Stark in Italia Centrale, e una propensione decisa verso la Golden al Settentrione e in Lombardia. Però, abbiamo una fetta di mercato, seppur non troppo consistente, in Svizzera e nei paesi del Nord Africa, Egitto in particolare. Mentre, un punto a nostro sfavore lo segna la chiusura del mercato russo alle merci europee deciso da Putin, dato che si stava aprendo uno spazio interessante, per noi, proprio in Russia».
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