
Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 12 Dicembre 2014
Medico accusato di violenza sessuale: Spellecchia per adesso non parla
Davanti al giudice il medico si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere
L’avvocato non rilascia dichiarazioni. Continuano gli accertamenti della Procura
Si è svolto mercoledì a Milano l’interrogatorio di garanzia dell’ex primario del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Chiavenna Domenico Spellecchia, accusato di violenza sessuale continuata dopo la denuncia di una paziente.
«Nessun commento»
Anche se ufficialmente l’avvocato Giuseppe Romualdi – difensore del ginecologo ai domiciliari nel proprio appartamento del capoluogo lombardo - si è limitato a precisare che in questa fase non commenta la vicenda, sembrerebbe che il medico si sia avvalso della facoltà di non rispondere.
«Mi dispiace - si è però limitato ad affermare il legale - ma non rilascio alcun commento e non entro nel merito di quello che è successo».
Intanto in Procura proseguono gli accertamenti su questo caso così delicato. L’obiettivo è l’analisi delle immagini e dei file audio registrati dagli agenti della Squadra mobile, agli ordini del dirigente Carlo Bartelli con l’utilizzo di una videocamera e alcune cimici, piazzate nell’ambulatorio di via della Cereria, per raccogliere altri elementi utili alle indagini. Al momento, però, va precisato che c’è soltanto una querela, quella della donna che ha determinato l’apertura dell’iter.
Sono però al vaglio, comunque, anche altre posizioni, iniziando proprio dalle immagini che sono state registrate durante le visite svolte nello studio del ginecologo.Ma su questa vicenda si spendono moltissime parole anche al di fuori dai tribunali. Anzi, è proprio sul web che emergono pareri contrastanti e persino commenti relativi alle indagini degli inquirenti.
Anche se la maggioranza assoluta dei post è segnata dalla volontà di supportare il medico, non mancano messaggi carichi di critiche. Alcuni, firmati con nome e cognome dagli utenti, sono relativi a situazioni di disagio vissute da pazienti nell’ambulatorio di Chiavenna.
Nelle discussioni c’è un vivace confronto fra ex pazienti, che esprimono punti di vista radicalmente differenti sul ginecologo e sulla vicenda, partendo da episodi recenti e a volte persino molto lontani nel tempo. Ovviamente, al di là dei toni critici, a volte pungenti, nei messaggi pubblicati non ci sono episodi rilevanti per la giustizia. Altre donne, invece, esprimono il proprio disagio determinato dalla presenza di una videocamera e di cimici – tutti strumenti non soltanto utili, ma praticamente indispensabili – nell’ambulatorio di Spellecchia. Intanto si avvicina la data dell’incontro fra le pazienti del ginecologo che hanno deciso di mettere in campo la propria solidarietà. Alcune delle donne che hanno scritto su Facebook potrebbero essere nell’elenco delle pazienti che gli inquirenti hanno intenzione di ascoltare per raccogliere altri elementi utili alle indagini. Dal vicequestore Carlo Bartelli è arrivato, nei giorni scorsi, un invito a farsi avanti rivolto a eventuali altre donne «che potrebbero avere qualcosa da dire e magari finora non lo hanno fatto per vergogna, paura del giudizio degli altri o per qualsiasi altro motivo».
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