
Cronaca / Lecco città
Domenica 29 Marzo 2015
Mauro Corona, un ciclone al Sociale
«Faccio il pagliaccio in tv ma sono timido»
Sabato sera ha lasciato ancora una volta il segno: in un teatro stracolmo non ha smentito la sua fama di affabulatore anarchico e incontrollabile
LECCO
Sabato sera il ciclone Mauro Corona ha lasciato ancora una volta il segno. In un Teatro della Società stracolmo, non ha smentito la sua fama di affabulatore anarchico ed incontrollabile.
Doveva presentare “Una lacrima color turchese” (Mondadori), una favola legata al Natale ed all’ipocrisia dell’umanità, ma ha voluto parlare del libro che uscirà ad aprile e che si intitolerà “I misteri della montagna”, pubblicato sempre da Mondadori. Una scelta di campo su cui non ha voluto transigere, ma che ha cambiato di poco un copione che Corona scrive da sé sul momento e senza nessuna intermediazione.
Al pubblico lecchese, che pendeva dalle sue labbra, ha così parlato di politica, della sua allergia al voto, della diffidenza per quei politici che al suo paese non arrivano mai, perché sono troppo pochi numericamente per contare qualcosa. Non ha rinunciato anche a parlare di se stesso e del suo lavoro, dei suoi libri e delle sue apparizioni in televisione: «Vado spesso a fare il pagliaccio in televisione, ma lo faccio solo per promuovere i miei libri, io in verità sono timido». Un’affermazione a cui non ha creduto nessuno, ovviamente, ma di cui Corona è sembrato estremamente convinto. L’ultima parte della serata lo scrittore l’ha voluta dedicare ai libri in generale. Ha citato i suoi scrittori preferiti, da Pessoa a Borges, da Cechov a Fernandez; una sfilza di nomi e di citazioni a cui è stato difficile tener dietro, ma che ha evidenziato come Corona non sia solo uno scrittore ma anche un accanito lettore.
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