Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 07 Luglio 2013
Matteo è in rianimazione
«Una strada pericolosa»
Il ragazzo operato al gomito ora resta ricoverato al Morelli
E il padre di un amico sottolinea i rischi per gli automobilisti
Matteo B il ragazzo di 17 anni di Livigno finito fuori strada al Passo d’Eira con l’auto che stava guidando senza patente, e rimasto in dirupo per venti ore in attesa dei soccorsi, è ora ricoverato all’ospedale Morelli di Sondalo. Il giovane è stato operato al gomito ed è tenuto nel reparto di rianimazione.
Misura necessaria
Una misura necessaria dopo aver rischiato l’ipotermia restando in acqua per 20 ore, bloccato in un ruscello con la gamba ferita. Solamente nei prossimi giorni, una volta raggiunto un quadro clinico stabile, sarà operato al femore. L’ha scampata bella il ragazzo che ha rischiato di pagare a carissimo prezzo la bravata. Se ha deciso di mettersi al volante evidentemente si sentiva in grado di guidare, ma quando l’auto si è imbarcata al Passo d’Eita proprio in un tratto non protetto dal guardrail, dove c’è il parcheggio del Monte Sponda, l’inesperienza si è fatta sentire e non è riuscito a tenere il mezzo in strada. Il drammatico episodio, che però ha avuto un lieto fine, ha scosso i giovani di Livigno.
«L’avventura di Matteo deve essere un monito per tutti i giovani- afferma Giampiero Rodigari che ha trovato il ragazzo, ed è il presidente dello sci club Livigno-. Anch’io ho un figlio di 16 anni Nicolo, amico di Matteo, e a questa età i ragazzi si sentono dei leoni in grado di fare tutto. Il drammatico incidente di Matteo ha lasciato il segno ed ha invitato tutti i ragazzi a riflettere, ad essere meno sbarazzini».
Grande rischio
. I ragazzi si sono resi conto che basta davvero poco per trasformare una goliardia in una disgrazia. Matteo non aveva la patente ed è inesperto, comunque il punto nel quale è uscito di strada al Passo d’Eitra è veramente pericoloso: «L’Anas dovrebbe mettere un guardrail- protesta Giampiero Rodigari- In quel punto tanti anni fa è morto un cuoco che lavorava all’albergo Alpina di Livigno e gli incidenti sono tanti. Ogni anno c’è qualcuno che esce di strada in quel punto. In zona telecabina del Monte Sponda se perdi il controllo dell’auto non c’è più niente da fare e finisci dentro il burrone». Matteo aveva preso l’auto del padre all’una di notte di mercoledì e dal centro di Livigno si è diretto verso il Foscagno. Una volta accortosi che non c’erano né l’auto né il figlio, il papà, un maestro di sci di Tirano, ha cercato inutilmente il figlio visto che il telefonino del ragazzo si era scaricato. Solamente dopo mezza giornata di infruttuose ricerche il babbo ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. Matteo è stato trovato dopo venti ore.
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