Cronaca
Domenica 22 Marzo 2009
Mandello: a rischio
il futuro della Guzzi
In un incontro con i sindacati lecchesi tenuto a Pontedera, il presidente del gruppo Piaggio Roberto Colaninno ha spiegato che con questi livelli di vendite mantenere il sito produttivo della Guzzi a Mandello non è più economico. Una valutazione verrà fatta ad inizio estate
È la sintesi brutale di quanto il presidente della Piaggio Roberto Colaninno ha detto ai sindacati dei metalmeccanici lecchesi (Fim-Fiom e Uilm) in un incontro tenuto a Pontedera. Il numero uno del gruppo toscano ha spiegato che il suo ragionamento è solo teorico. E che al momento è impossibile definire una scelta strategica di questo tipo. Eventuali valutazioni sul caso Mandello potranno essere fatte fra tre mesi, attorno a giugno, quando l’andamento del mercato Guzzi avrà una fisionomia più definita. A Pontedera è stato più volte ribadito che da parte della Piaggio non c’è alcuna volontà di chiudere Mandello. Anzi. La dimostrazione sta negli investimenti (12,5 milioni in cinque fasi) che la Piaggio ha stanziato per la ristrutturazione della fabbrica di via Parodi. Ricordiamo che il primo febbraio i 188 dipendenti della Guzzi erano tornati al lavoro, dopo due mesi di cassa integrazione straordinaria, che era servita per consentire i lavori di ristrutturazione. Il timore del sindacato è che - gli investimenti programmati per Mandello - trasformino la fabbrica in una sorta di centro commerciale di tutto quanto ruota attorno al marchio della Guzzi. Di conseguenza andrebbero persi quasi duecento posti di lavoro e un patrimonio di conoscenze e competenze che nel mondo della moto ha pochi eguali.
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