Mandello: il ricordo di Falanga
a venticinque anni dalla morte
Sono passati 25 anni da quel terribile incidente stradale sull’autostrada che da Genova portava a Milano dove perse la vita uno dei più bravi piloti nazionali di corse in salita, il mandellese Alvaro Falanga
Sono passati 25 anni dalla morte del mandellese Alvaro Falanga.
Un incidente, in galleria, la cui dinamica ancora oggi non è ben chiara. Alvaro, che aveva solo 34 anni, ritornava a casa in moto dopo aver partecipato ad una gara, nella quale era salito sul podio.
Una vera e propria icona delle cronoscalate motociclistiche a livello nazionale tra cui anche la nostra Ballabio Piani Resinelli. Dopo tre titoli 79-82-83 italiani nella classe TT1 la 500 “Re” Alvaro riuscì in una grandiosa impresa quella di portare a Lecco o meglio a Mandello il titolo europeo nella classe più prestigiosa quella che lo vedeva in gara con le pluricilindriche, moto giapponesi a due tempi.
La Suzuki era il suo cavallo di battaglia: dagli spagnoli e dal valsassinese Angelo Rosa aveva imparato a utilizzare il manubrio alto che vagamente assomigliava a quelli usati nel motocross.
Già ma lui prima di essere un cronoscalatore velocista era stato un crossista e proprio da questa categoria aveva imparato a usare il piede a terra, proprio come fanno oggi i piloti del motomondiale della classe MotoGp che lo usano costantemente su tutte le piste del mondo.
Falanga sapeva guidare ed era uno spettacolo vederlo in azione specialmente quando i punti in palio erano troppo pesanti per non rischiare una staccata o dare una gasata troppo veloce.
Alla Ballabio-Piani Resinelli molti spettatori venivano proprio per vedere lui con quel casco azzurro come la sua Suzuki, e quella manetta che faceva spettacolo mettendo di traverso la moto come fosse un motard Già perché Alvaro Falanga era tremendamente veloce e ancora oggi in alcune salite il record appartiene ancora a lui, a “re Alvaro”.
Metterlo tra i più grandi campioni della provincia di Lecco non sarebbe sbagliato. Lu è stato uno di quei personaggi che hanno fatto la storia e che oggi a un quarto di secolo dalla sua scomparsa non è passato nel dimenticatoio.
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