Mandello. «Lavoro e ordini sono tornati
Ora mancano i bravi operai»
Il nastro di Fornitore offresi l’ha tagliato Alberto Magatti, titolare della Cmm di Mandello, che lavora nella meccanica di precisione
Il nastro di Fornitore offresi l’ha tagliato Alberto Magatti, titolare della Cmm di Mandello, che lavora nella meccanica di precisione.
La sorpresa a Magatti l’ha fatta Vico Valassi (presidente della Camera di commercio) che ha così voluto premiare un imprenditore che ha partecipato a tutte e sette le edizioni di Fornitore offresi. E che, «anche grazie a questa fiera - ha detto Valassi - ha visto crescere la sua idea di aggregazione tra aziende che funziona bene, visto che oggi sono qui».
Il progetto di Magatti e di altri quattordici imprenditori è il Maw (Men at work), una rete informale di aziende che hanno cominciato a collaborare durante la prima edizione di Fornitore offresi.
E oggi come va? Arriva la ripresa? «C’è tanto lavoro, ma i margini sono sempre più bassi perché scontiamo costi superiori ai concorrenti. Le imprese italiane - spiega Magatti - sono brave e per questo sono scelte dai clienti, ma per stare sul mercato i prezzi devono essere compatibili con quelli dei concorrenti. E così dobbiamo tagliare i margini visto che abbiamo costi del lavoro e dell’energia superiori agli altri».
E poi c’è un altro problema che potrebbe addirittura pregiudicare la ripresa: manca la manodopera specializzata. «Nell’ultimo periodo - racconta Magatti - mi è capitato di dover rifiutare degli ordini perchè non riuscivo ad evaderli a causa della mancanza di personale tecnico. La tecnologia - continua Magatti -si è molto evoluta: servono tecnici con competenze che non si formano dall’oggi al domani. E cosa succede? Le aziende hanno ricominciato a rubarsi gli operai specializzati. Nell’ultimo periodo ne ho persi due che non riesco a rimpiazzare».
Magatti non lo dice ma l’esca per attirare un tecnico valido è il rilancio sullo stipendio che supera sempre i duemila euro netti al mese. Cosa fare per uscire da questa situazione? «Le associazioni d’impresa - risponde l’imprenditore di Mandello - devono avviare dei progetti di formazione che diano ai ragazzi le competenze necessarie alle aziende. Oggi il gap tra la formazione scolastica e quella richiesta in fabbrica è troppo ampio. Va ricucito con corsi pratici, anche perché il contratto di apprendistato risulta troppo oneroso per tante aziende. L’apprendista costa quasi come un operaio finito e in più gli va affiancato un tutor, con un ulteriore aggravio di costi».
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